Perché non bisogna fare i compiti ai figli

Molti genitori cedono alla tentazione di fare i compiti ai propri figli. Ma in questo modo non li aiutano affatto.
Perché non bisogna fare i compiti ai figli
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 12 novembre, 2020

Fare i compiti ai figli non li aiuta ad aumentare la loro capacità lavorativa e la disciplina. Al contrario, impedisce loro di imparare qualcosa di nuovo. In questo articolo vi diciamo perché non bisogna fare i compiti ai figli. Continuate a leggere!

I compiti a casa fanno parte dell’apprendimento

Fare i compiti è un lavoro e una responsabilità dei bambini. Anche i genitori svolgono un ruolo, che è quello di supportare i bambini nell’adempimento dei loro compiti e soprattutto per risolvere tutti i loro dubbi. Questo non significa fare i compiti al posto loro.

L’apprendimento consiste in un insieme di materiali e strumenti che è possibile gestire in base alle proprie esigenze.

-Seymour Papert-

I genitori possono aiutare molto i propri figli a fare i compiti, rendendoli una priorità assoluta e aiutandoli a sviluppare delle buone abitudini di studio.

I compiti a casa rafforzano l’apprendimento in classe, inoltre:

  • Aiutano a creare delle abitudini di studio.
  • Favoriscono il miglioramento quotidiano.
  • Lavorano sull’autodisciplina.
  • Rafforzano la concentrazione.
  • Insegnano ad affrontare le piccole sfide quotidiane.
  • Spronano a leggere e seguire le istruzioni in modo indipendente.
  • Insegnano a distribuire e gestire il tempo.
  • Aiutano a sviluppare il senso di responsabilità.
  • Trasmettono un’etica del lavoro.
  • Generano soddisfazione per il lavoro svolto.
  • Fanno esercitare la memoria.
Bambino che fa i compiti.


Perché non bisogna fare i compiti ai figli

Fare i compiti ai figli è uno degli errori più comuni. I genitori inevitabilmente sono coinvolti nell’educazione dei propri figli, condividendo insieme il tempo per svolgere i compiti. Tuttavia, essere presenti non significa fare i compiti al posto loro.

Ci sono molti modi per guidare i propri figli verso la soluzione di un problema di aritmetica, ad esempio, ma niente di più. I bambini che si abituano al fatto che sono i genitori a fare i compiti si sentiranno sempre più insicuri e penseranno che da soli non sono in grado di fare le cose. Di conseguenza, avranno sempre più dubbi, chiederanno sempre più aiuto e sarà più difficile per loro svolgere i propri doveri.

I genitori non dovrebbero fare i compiti dei loro figli. Questo perché non impareranno nulla se non pensano da soli e se non lasciamo che commettano degli errori. Inoltre, a scuola l’insegnante si renderà conto che il lavoro non è stato svolto dal bambino.

Genitori e figli che fanno i compiti.


Suggerimenti per fare i compiti con i propri figli

  • Come prima cosa, bisogna comprendere che si tratta di un rinforzo per l’apprendimento.
  • È un’opportunità per imparare a lavorare autonomamente.
  • Non fare pressione sul bambino.
  • Usarli per rafforzare l’autostima.
  • Stabilire una routine. Per fare i compiti, è necessario stabilire un’ora del giorno per svolgerli. Vi consigliamo di stabilire un determinato orario e di rispettarlo.
  • Incoraggiare la sua autonomia.
  • Accompagnare il bambino mentre svolge l’attività.
  • Usare il rinforzo positivo.
  • Creare uno spazio per i compiti a casa.
  • Rivedere insieme i compiti.
  • Parlare sempre dei compiti in modo positivo.

Compiti a casa e neuroscienza

Il cervello è progettato per imparare ed avere una routine. Per questo motivo, la curiosità e la novità sono i grandi alleati del cervello nell’apprendimento.

Gli umani imparano per imitazione e per ripetizione. Infatti, persino i neonati sono in grado di imitare i gesti dei genitori. Quando un bambino sta imparando una nuova abilità, la ripete finché non riesce a metterla in pratica.

Anche a scuola è necessario ripetere, esercitare ciò che è stato appreso per consolidare l’apprendimento. Il cervello ha bisogno anche di riposo e di tempo per analizzare ed elaborare le informazioni che riceve e per consolidare nuovi concetti e abilità.

Inoltre, il cervello immaturo, come quello dei bambini, ha bisogno di una guida per aiutarli ad analizzare queste informazioni. Il cervello è progettato per imparare, ma ha bisogno di aiuto per imparare bene.  Per questo il cervello ha bisogno di organizzare, mettere in sequenza e ripetere i processi di apprendimento. Il modo migliore per imparare è ripetere i concetti più e più volte fino a quando non vengono memorizzati.

L’apprendimento scolastico deve mirare a raggiungere il pieno sviluppo personale. Aiuta a formare dei bambini che da adulti daranno vita a nuove conoscenze, arricchendo così la società a cui appartengono.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.