La cura del bambino riguarda tutti e due

La cura del bambino riguarda entrambi i genitori. Solo così i compiti che comporta non saranno un peso per uno dei due, ma una gioia per entrambi.
La cura del bambino riguarda tutti e due

Ultimo aggiornamento: 25 settembre, 2018

Nessun essere umano viene al mondo dopo essere stato allevato in laboratorio; e, se così fosse, sarebbe assistito da un’équipe di scienziati. Ogni bambino nasce perché, in primo luogo, è stato concepito dall’unione di un ovulo e uno spermatozoo, che, congiunti dall’amore (il nostro desiderio più appassionato), hanno deciso di procreare e contribuire alla continuità della specie. Ed è per questo che la cura del bambino riguarda entrambi.

In gran parte del mondo animale la responsabilità di crescere un figlio è una cosa che si fa in due. Se il papà esce per procurare il cibo, la mamma rimane con i cuccioli, e viceversa. La natura, nella sua immensa saggezza, ha concepito le cose in questo modo. Perché, allora, alcuni padri continuano a credere che il bambino appartenga solo alla madre e che sia lei a doversene occupare?

Noi di Siamo Mamme pensiamo che la cura del bambino riguardi tutti e due.

Mamma e papà durante i mesi della gestazione

È la mamma che porta il bambino nel ventre e ha la responsabilità di curarsi, nutrirsi, adottare uno stile di vita sano, dormire a sufficienza. Deve mantenersi alla larga dalle preoccupazioni per evitare lo stress, prendere i medicinali, sottoporsi ad analisi, ecografie, visite mediche, esami vaginali… È lei che subisce i disturbi della gravidanza: gonfiori, vomito, dolore lombosacrale, pesantezza del basso ventre, acidità di stomaco, sostenere il peso della pancia… Ha la responsabilità della “preparazione del nido”. Generalmente, è lei che si occupa di comprare e preparare il corredino e gli utensili di cui avrà bisogno per il bebè, dopo che sarà nato.

D’altra parte, è il papà che ha la responsabilità, o dovrebbe averla, di sostenerla sia economicamente che con l’amore e l’attenzione. Durante la gestazione la mamma continua a lavorare e a contribuire in qualche modo all’economia domestica. Ma non deve sostenere questo peso da sola.

La cura del bambino riguarda tutti e due

È il padre che si manterrà all’erta, nel caso in cui si presenti qualunque contrattempo che riguardi la sua sposa o suo figlio. Dovrà essere in grado di trovare il tempo per aiutarla in tutto ciò di cui possa aver bisogno. La accompagnerà alle ecografie, alle analisi e alla maggior parte degli esami medici a cui dovrà sottoporsi nel corso della gravidanza, anche se qualche volta sarà lei a doversi alzare dal lettino, per lasciare che lui si distenda e non cada a terra svenuto. Ammettiamolo: a volte, invece di essere lui l’accompagnatore, sarà lei a prendersi cura di lui.

All’uomo spetta prendersi cura dell’altro o degli altri figli. Aiutarli nell’igiene, nell’alimentazione, portarli a scuola, all’asilo nido o a passeggiare, correre con loro per non arrivare tardi alla lezione di danza, di pianoforte, di judo, di pallacanestro… Soprattutto durante le ultime settimane, dovrà anche diventare quello che lava i vestiti, pulisce la casa, prepara la cena, stira, lava i piatti, batte i tappeti… Tutti i compiti di cui prima e al principio della gravidanza probabilmente si occupava la mamma (anche se sarebbe ideale che fossero stati condivisi anche in precedenza) diventeranno responsabilità dell’uomo, perché, con il peso della pancia, per lei saranno troppo spossanti.

Anche il padre deve occuparsi della cura dei figli

La cura del bambino dopo il parto

Con la nascita di un figlio, le faccende domestiche da sbrigare non mancano mai, e occuparsene riguarda tutti e due, soprattutto se la coppia vive da sola e non ha nessuno che le dia una mano. La cura del bambino e della casa va condivisa.

Dopo il parto, prendersi cura del bambino continua a essere una cosa da fare in due. Sarà lei a nutrirlo con il suo latte e, per questo, si alzerà ogni tre ore all’alba, per i prossimi mesi. Però non dovrebbe farlo da sola. Il papà si alzerà con lei per rincalzarle un guanciale e fare in modo che offra il seno in tutta comodità.

Se durante la giornata la donna è occupata a lavare i vestitini del figlio, l’uomo starà inginocchiato accanto alla culla, cantando una canzone per far addormentare il bambino. Il bebè riconosce nella madre la sua figura di attaccamento, perché è lei che gli fornisce il nutrimento così prezioso, lo accarezza, gli parla e canta mentre prende il latte. Ma deve imparare anche a riconoscere il suo papà e a sentirsi a suo agio quando si trova accanto a lui.


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