Si può insegnare ad un neonato a dormire?
Diventare genitori è sempre motivo di gioia. Essere in grado di accudire il bambino, dargli da mangiare o guardarlo dormire è uno dei migliori piaceri della vita. Sfortunatamente, ha anche alcuni svantaggi, come quelli legati al sonno. Siamo sicuri che vi sarete chiesti se si può insegnare ad un neonato a dormire.
La risposta è chiara: no. I bambini non imparano a dormire e non possono essere istruiti. Imparare a dormire fa parte del processo evolutivo del sistema nervoso centrale. I cambiamenti si verificano fino all’età adulta, ma sono più significativi e drastici dalla nascita fino a 6 o 7 anni.
Durante questa fase, il bambino acquisisce il normale bisogno del sonno. Questo bisogno presenta una diminuzione delle ore di sonno durante il giorno e una dilatazione delle ore di veglia di notte. Solo durante l’adolescenza vostro figlio inizierà ad avere abitudini di sonno più simili a quelle di un adulto.
Anche così, alcuni ricercatori sono convinti che sia possibile insegnare ad un neonato a dormire. Uno di questi, Eduard Estivill, è l’autore del libro “Dormi bambino“. In esso, propone il cosiddetto «metodo Estivill», che da anni genera una grande controversia.
Cos’è il metodo Estivill?
Fondamentalmente, è un insieme di regole e routine per insegnare ad un neonato a dormire la notte. Questo metodo, che presumibilmente funziona nel 95% dei casi, cerca di insegnare ai bambini a normalizzare il momento di andare a dormire. Alcune di queste linee guida, ad esempio, intimano di non recarsi dal bambino appena piange, stabiliscono una routine precedente o impediscono di dondolare o cantare per farlo addormentare.
Nonostante la sua efficacia e nonostante il fatto che il metodo Estivill venga approvato da molti specialisti, ci sono numerosi detrattori che pensano che questo metodo offra più problemi che vantaggi.
Si può insegnare ad un neonato a dormire?
Il sonno, si sa, può influenzare lo sviluppo delle capacità cognitive. I livelli dell’ormone dello stress (cortisolo) aumentano, come nel caso di situazioni in cui il bambino si sente abbandonato. Ciò può causare che in futuro sia più facile avere problemi di stress o ansia. È anche molto probabile che soffrano di malattie autoimmuni quando crescono.
È un male che il bambino dorma da solo?
Esistono numerose convinzioni basate sulla necessità che il bambino dorma da solo. La stragrande maggioranza sono culturali o familiari, ma nessuna è stata provata scientificamente al 100%. Pertanto, possono essere utilizzate delle routine se i genitori lo desiderano, ma non con la scusa che è per la salute. Ogni bambino è diverso e può impiegare più o meno tempo per abituarsi.
Com’è dolce dormire tranquilli quando in lontananza sussurrano i pioppi e scrosciano le acque!
-José Zorrilla-
È un male che il bambino dorma con i genitori?
Alcuni ricercatori ritengono che sia una pratica insicura. Altri, che non ci sono indizi che dimostrino che dopo i 3 mesi è pericoloso. Alcuni specialisti come Richard Ferber (autore del metodo Ferber) sostengono che sia qualcosa di sano e naturale. Sia lui che i suoi difensori affermano che dormire con i genitori è positivo e aiuta il bambino a sentirsi più protetto.
Insegnare a un neonato a dormire: ma come?
Finora, non è stato dimostrato che sia qualcosa di decisivo: un bambino può dormire perfettamente se sia da solo che con i genitori. L’importante è considerare altri fattori, come la salute del bambino o se l’ambiente è adeguato. Bisogna anche tener conto di come entrambe le situazioni influenzano il sonno dei genitori.
Quanto dorme un bambino piccolo?
Dalla nascita al primo anno, il bambino dorme in media 16 o 17 ore al giorno. Dopo 1 anno, le ore diminuiscono fino a 13. Questo periodo di sonno viene mantenuto fino a tre anni. Una volta raggiunti i 4 o 5 anni, dormono circa 12 ore. Durante questa fase, inizieranno a fare a meno delle abitudini come i sonnellini. Infine, con l’ingresso a scuola e il cambiamento totale della sua routine, le ore di sonno diminuiscono fino a circa 10.
Tuttavia, non dimenticate che ogni bambino è diverso. Alcuni hanno bisogno di più ore di sonno, altri meno, ma ad eccezione di casi estremi, tutto rientra nella normalità. Bisogna tener conto delle caratteristiche dei propri figli, dei loro bisogni e cercare di non forzarli. Sono troppo piccoli per cercare di insegnare a dormire e plasmarli ai canoni sociali e culturali. In questi momenti la cosa più importante deve essere sempre il loro benessere.
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