Effetti dell'alimentazione vegana sul latte materno

Se seguite un'alimentazione vegana e state per dare alla luce un bambino, in questo articolo vi parleremo degli effetti di questa dieta sul latte materno.
Effetti dell'alimentazione vegana sul latte materno

Ultimo aggiornamento: 22 aprile, 2019

Con il passare degli anni e l’affermazione di nuove tipologie di dieta, sempre più donne decidono di seguire un’alimentazione vegana Routine alimentari di questo tipo, se ben pianificate, sono in genere molto salutari. Tuttavia, durante la gravidanza, occorre prestare particolare attenzione a ciò che si mangia dal momento che la futura madre avrà bisogno di sufficienti risorse per garantire una corretta nutrizione al nascituro.

L’American Academy of Nutrition and Dietetics afferma che l’alimentazione vegana può essere accettabile solo se pianificata e controllata da uno specialista. Una dieta fai-da-te potrebbe, infatti, causare problemi di salute, sia nella madre che nel bambino.

Alimentazione vegana e latte materno

Come tutti gli altri bambini, i neonati che crescono all’interno di famiglie vegane avranno anche loro bisogno del latte materno, per un corretto sviluppo. Questo latte deve essere integrato con adeguate quantità di vitamina B12, in modo che il piccolo riceva i nutrienti necessari. A seconda del tipo di alimentazione che la famiglia segue, al bambino occorrerà fornire giuste quantità anche di iodio.

Due biberon su un tavolo

Se la madre vegana non vuole o non può allattare al seno il proprio bimbo o se ha bisogno di eventuali supplementi, ci sono delle formule a base di soia o riso idrolizzato che vi aiuteranno a nutrire il bambino in modo completo. Un’altra opzione, facilmente reperibile nel mercato, sono i prodotti elaborati con latte di mucca o capra, provenienti però da allevamenti di tipo biologico.

Scegliete sempre soluzioni che rispettano le linee guida dell’Unione Europea riguardo agli alimenti per neonati. Solamente questi, infatti, soddisfano i parametri richiesti per un’alimentazione adeguata. Se seguite un’alimentazione vegana, quindi, potrete offrire al piccolo di casa ottime alternative al latte materno.

Alimentazione complementare per neonati in famiglie vegane

L’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology sottolinea che è possibile introdurre la somministrazione di arachidi, noci, semi di soia e altre noci anche molto presto. Un bambino può iniziare a consumarne già dai 6-7 mesi di età.

Dunque è molto importante conoscere quali cibi possono essere inseriti nella dieta di un neonato i cui genitori seguono un’alimentazione vegana. Vediamo assieme quelli più validi:

Legumi

I legumi fungono da sostituti principali di carne e pesce nella dieta vegana o vegetariana. Hanno un alto contenuto di proteine, ferro e zinco. Questo li rende uno dei primi alimenti che dovrebbero essere introdotti nella dieta dei bambini nati all’interno di famiglie vegane. Di solito. è bene consumarli assieme ad altri vegetali.

Tra le migliori opzioni di legumi, vi raccomandiamo:

  • Lenticchie rosse sbucciate: le migliori in assoluto, hanno poche fibre e sono facili da digerire.
  • Ceci e piselli cotti: assieme ad altre varietà di lenticchie, anche mantenendo la buccia, sono raccomandabili in una età più avanzata.

Cibi solidi

Se il bambino è abbastanza grande da consumarli, può mangiare cibi più solidi come l’hummus di ceci, il tofu cotto, i piselli sminuzzati e gli stufati di lenticchie. Potrete dare loco anche del burro di arachidi senza zucchero, per esempio spalmato su pezzi di banana o pane. Occasionalmente, per gli ovolattovegetariani, potete preparare un’ottima frittata alla francese.

Cereali

Per quanto riguarda i cereali, vi raccomanda che siano integrali. Di solito, i preparati a base di cereali vengono elaborati a partire da cereali destrinizzati derivati dalla tostatura degli amidi, a secco. Qui le catene di carboidrati complessi vengono parzialmente idrolizzate. E il 20% o 30% di questi prodotti, in forma semplice, come il glucosio.

Dato il loro alto contenuto di zucchero, non è raccomandato il consumo di carne, nemmeno quelle elaborate appositamente per vegani.

L'alimentazione vegana ha effetti sul latte materno

Glutine

Secondo l’Associazione Spagnola di Pediatria, il glutine deve essere introdotto dopo i 6 mesi di età, quando già esiste un’alimentazione complementare. Il modo ideale per farlo è sotto forma di pane integrale, che può essere digerito meglio ed è generalmente ben tollerato.

Una dieta vegetariana o vegana durante l’infanzia può essere perfettamente adeguata e fornire importanti benefici per la salute a medio e lungo termine.

Alimentazione vegana: cosa dicono gli esperti?

Secondo l’Academy of Nutrition and Dietetics, l’alimentazione vegana è da considerarsi assolutamente sana, ma solo se è ben pianificata e supervisionata da esperti. In realtà, questo tipo di dieta è appropriata durante tutte le fasi della vita umana, inclusa la gravidanza, l’allattamento al seno e i primi anni di vita del bebè.

Secondo gli studi, le donne vegane hanno bisogno di fonti regolari e adeguate di vitamina B12 durante la gravidanza e l’allattamento. Questo perché di solito presentano bassi livelli di acido docosaesaenoico (DHA).

In sintesi, il cibo vegano è generalmente salutare, ma è essenziale che sia supervisionato da un esperto. Il buon sviluppo del bambino dipenderà proprio da questo aspetto cruciale.


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  • Biarge, M. M. (2018). Niños vegetarianos, ¿niños sanos? En: AEPap (ed.). Curso de Actualización Pediatría 2017. Madrid: Lúa Ediciones 3.0.
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