Come prendersi cura della cicatrice del cesareo dopo il parto

Come prendersi cura della cicatrice del cesareo dopo il parto

Ultimo aggiornamento: 15 giugno, 2018

Della cicatrice del cesareo bisogna prendersi cura nella maniera adatta. Qual è il modo corretto di comportarsi per garantire una buona cicatrizzazione?

Le cure da adottare per la cicatrice del cesareo sono semplici, ma vanno messe in pratica con attenzione, in modo che possano permettere un recupero ottimale. Durante la cicatrizzazione, è fondamentale prevenire infezioni e stare in guardia dalla possibile presenza di emorragie o lacerazioni.

Nelle righe che seguono, riassumeremo alcuni consigli pratici, utili per prendersi cura della cicatrice del cesareo dopo il parto e migliorare la cicatrizzazione.

L’evoluzione della cicatrice del cesareo dopo il parto

Quando la mamma uscirà dalla sala operatoria, si renderà conto che la cicatrice sarà stata coperta con un cerotto chirurgico. Durante le prime settimane, è fondamentale sorvegliare costantemente la cicatrizzazione per verificare che non si presenti nessuna emorragia o lacerazione. Sarà importante anche cambiare il cerotto per evitare il rischio di contaminazione.

Passati alcuni giorni, la cicatrice non avrà più bisogno di essere costantemente coperta. In generale, ogni ferita o cicatrice si asciuga e guarisce più rapidamente quando è scoperta. Le fasciature provocano una concentrazione di umidità che può favorire la proliferazione di numerosi microrganismi e agenti patogeni.

Nel corso di una normale evoluzione, questa cicatrice non dovrebbe mostrare rilievi e il suo colore predominante sarà il rosa. Ciononostante, circa il 5% delle donne sviluppa delle cheloidi durante la fase di recupero dal parto. Le cheloidi si caratterizzano per una crescita anormale dei tessuti cicatriziali e sono maggiormente frequenti nelle persone di pelle scura.

Per questa ragione, la cicatrizzazione post parto di ogni donna deve essere debitamente assistita dal suo medico di fiducia. Il professionista qualificato potrà verificare l’eventuale formazione di cheloidi e proporre un trattamento in grado di migliorare l’aspetto della cicatrice.

Normalmente, la cicatrice del cesareo non presenta rilievi ed è di colore prevalentemente rosato

Preparare la pelle in gravidanza agevola le cure post parto

Per agevolare le cure della cicatrice del cesareo e prevenire così l’insorgenza di cheloidi, si raccomanda di preparare la pelle durante la gestazione. La soluzione ideale consiste nell’applicare della crema idratante di ottima qualità oppure dell’aloe vera, per migliorare l’elasticità della pelle. In questo modo eviterete che la pelle si screpoli e migliorerete la cicatrizzazione dopo il cesareo.

Anche l’alimentazione durante la gestazione dovrà essere rivolta al miglioramento della qualità della pelle. Una donna incinta deve poter contare su un ottimo apporto di proteine e un’idratazione potenziata. Inoltre, il consumo di frutta e verdura si rivelerà essenziale nel rafforzare il suo sistema immunitario e prevenire la stitichezza.

Durante le prime settimane, è fondamentale sorvegliare costantemente la cicatrizzazione per verificare che non si presenti nessuna emorragia o lacerazione.

Prendersi cura della cicatrice del cesareo: l’igiene quotidiana

L’igiene quotidiana della cicatrice del cesareo sarà fondamentale nell’eliminazione di qualunque impurità e nella prevenzione delle infezioni. Per lavarla, dobbiamo utilizzare solo acqua tiepida e sapone neutro, compiendo movimenti molto delicati. I saponi che contengono profumi, esfolianti o antibatterici sono da evitare, perché possono irritare la pelle.

Dopo aver lavato la cicatrice e averla sciacquata con acqua abbondante, sarà indispensabile asciugarla molto bene. Il motivo è dovuto al fatto che l’umidità agevola la proliferazione di batteri e altri agenti patogeni. Per ottenere una buona asciugatura, l’ideale è utilizzare garze pulite e praticare dei lievi “tocchi” sulla cicatrice.

Durante il bagno e l’asciugatura, è importante evitare di compiere movimenti bruschi o forzare la muscolatura addominale. Qualunque colpo ricevuto o sforzo mal realizzato in questa regione può compromettere la cicatrizzazione.

Per lavare la ferita, dobbiamo utilizzare solo acqua tiepida e sapone neutro, compiendo movimenti molto delicati. I saponi che contengono profumi, esfolianti o antibatterici sono da evitare, perché possono irritare la pelle.

Esporre la ferita all’aria aperta accelera la cicatrizzazione

Fasciare le ferite crea un microclima umido nella regione, il quale, oltre ad agevolare la proliferazione di microrganismi, ostacola la cicatrizzazione. Maggiore è il tempo per il quale possiamo esporre all’aria la cicatrice del cesareo, più facile e veloce sarà il suo recupero.

Ciononostante, se dobbiamo uscire di casa e il contatto con i vestiti ci provoca disagio, si può realizzare una semplice fasciatura impiegando della garza e del cerotto ipoallergenico.

Esporre la ferita all'aria aperta facilita la cicatrizzazione

Preferire indumenti morbidi e di cotone

Durante il processo di cicatrizzazione, si raccomanda che la donna utilizzi indumenti morbidi e leggeri, preferibilmente di cotone. I tessuti spessi non permettono al nostro corpo di traspirare, cosa che può generare dell’umidità nella regione addominale. Come conseguenza, la cicatrice rimane esposta a una grande quantità di microrganismi.

Se le temperature sono molto basse, per la parte a contatto con la cicatrice possiamo utilizzare un indumento di cotone e coprirci successivamente. La cosa più importante è che il tessuto che sta a contatto con la pelle non interferisca con il processo di cicatrizzazione e non provochi una reazione allergica.

Ogni donna è un essere unico, padrona di un organismo irripetibile. Per questa ragione, per prendersi cura della cicatrice del cesareo bisogna tenere conto delle necessità specifiche di ogni mamma e del suo corpo. Nella pianificazione dell’assistenza medica sarà necessario stabilire delle norme utili per il recupero e per guidare il processo di cicatrizzazione.


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