Autismo: definizione, cause e sintomi

L'autismo, o disturbo dello spettro autistico (ASD), è una condizione che compromette le capacità comunicative e sociali
Autismo: definizione, cause e sintomi

Ultimo aggiornamento: 28 aprile, 2019

Si tratta di un disturbo neurologico complesso, i cui sintomi si manifestano durante l’infanzia e del quale si può soffrire per tutta la vita. L’autismo, o disturbo dello spettro autistico (ASD), è una condizione che compromette le capacità comunicative e sociali, il che influisce anche sul processo di apprendimento e adattamento del bambino.

I sintomi di questa condizione neurologica possono oscillare da lievi a molto gravi ed essere molto diversificati. In genere, tuttavia, chi soffre di questo disturbo può avere diversi problemi di comunicazione e spesso non guarda negli occhi mentre parla, ha interessi molti limitati e comportamenti ripetitivi che includono dedicare molto tempo a mettere in ordine certi oggetti o ripetere la stessa frase quasi incessantemente.

La persona che soffre di autismo sembra “vivere nel proprio mondo”; per questo sono spesso i genitori ad accorgersi per primi del problema. Notano una condotta poco comune, nonché il mancato raggiungimento delle normali tappe dello sviluppo infantile.

Alcuni genitori affermano di aver notato sin dalla nascita una certa differenza rispetto agli altri bambini, mentre altri dichiarano che i propri figli stavano crescendo normalmente, ma che poi hanno perso certe abilità. È molto importante stare attenti ai segnali di sviluppo del bambino e chiedere aiuto in caso di dubbi.

Cause dell’autismo nei bambini

Bambino imbronciato

Ancora oggi le cause alla base di questo complesso disturbo neurologico sono ignote, ma è possibile che il fattore genetico e ambientale incidano sulla malattia.

Alcuni ricercatori hanno scoperto che certi geni sono correlati allo sviluppo dell’autismo. Ci sono anche studi su persone con autismo che evidenziano irregolarità in diverse aree cerebrali.

Questo disturbo interessa persone di qualsiasi razza, cultura o livello socioeconomico, sebbene l’incidenza nei maschi sia quattro volte più alta rispetto alle femmine. Le statistiche rivelano che su scala mondiale 5 persone su 10000 soffrono di autismo classico.

Sintomi che possono facilitare la diagnosi

Indicatori precoci:

  • Compiuto il primo anno il bambino non balbetta nessuna parola.
  • Non indica nessun oggetto fino ai 12 mesi.
  • Non risponde al suo nome.
  • Non pronuncia parole fino ai 16 mesi, o frasi di due o più parole fino ai due anni circa.
  • Non stabilisce un contatto visivo corretto.
  • Allinea in modo eccessivo i giocattoli o altri oggetti.
  • Non sorride né mostra ricettività sociale.

Indicatori tardivi

  • Non è interessato ad avere amici.
  • Non è capace di iniziare o mantenere una conversazione.
  • È poco creativo durante il gioco.
  • Usa un linguaggio ripetitivo.
  • Ha delle routine precise e qualsiasi tentativo di modificarle causa angoscia.
  • Mostra un attaccamento estremo a determinati oggetti.
Mamma e figlio giocano

Una diagnosi di autismo precoce garantisce un intervento opportuno

Come nella maggior parte dei casi in cui la salute è in gioco, una diagnosi precoce incide su intervento opportuno nei confronti del bambino, che può trarre beneficio dalle diverse terapie esistenti e da un ambiente educativo adatto. Se viene sottoposto alle terapie per almeno due anni durante la tappa prescolare, può ottenere miglioramenti significativi.

La maggior parte delle terapie si concentra sullo sviluppo delle abilità comunicative, sociali e conoscitive. Molte risultano positive e anche se finora non esistono dei trattamenti del tutto efficaci, un ambiente educativo adeguato migliora i sintomi, dunque è fondamentale che i genitori portino il piccolo in terapia il prima possibile.

I disturbi dello spettro autistico, che includono la sindrome di Asperger e il disturbo generalizzato dello sviluppo non altrimenti specificato, possono essere diagnosticati quando il piccolo ha 3 anni; tuttavia, alcune ricerche anticipano l’età della diagnosi ai 6 mesi.

Se sospettate che i vostri figli possano soffrire di questo disturbo, l’ideale è sottoporli a una valutazione generale da parte di uno psicologo, un neurologo, uno psichiatra e un terapeuta del linguaggio, insieme ad altri specialisti capaci di diagnosticare l’autismo.

Il processo di diagnosi include anche un questionario per i genitori con cui si cerca di raccogliere la maggior quantità possibile di informazioni sulla condotta e lo sviluppo del bambino. I genitori che sospettano che i propri figli soffrono di autismo devono assolutamente portarli da uno specialista o dal pediatra. La cosa migliore che possono fare per i loro piccoli è ottenere una diagnosi precoce così da aiutarli.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Álvarez, I., & Arroyo Ignacio, C. (2016). Bases genéticas del autismo. Acta Pediátrica de México. https://doi.org/10.18233/apm31no1pp22-28
  • Assumpção Jr, F. B., & Pimentel, A. C. M. (2000). Autismo infantil. Brazilian Journal of Psychiatry, 22, 37-39. http://www.scielo.br/scielo.php?pid=S1516-44462000000600010&script=sci_arttext&tlng=pt
  • Cuxart i Fina, F. (2000). El Autismo : aspectos descriptivos y terapéuticos. Aljibe.
  • Ritvo ER, Ornitz EM. (1976). Autism: diagnosis, current research and management. New York: Spectrum.
  • Rivière, A. (2001). Autismo. Orientaciones para la intervención educativa. Madrid: Trotta. SA Cómo potenciar la comunicación en el alumnado con trastorno del espectro autista.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.