Il mio posto preferito è stare con te figlio mio

Il luogo che amo di più, figlio mio, è quello in cui sono con te.
Il mio posto preferito è stare con te figlio mio
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

Qual è il mio posto preferito? È stare con te. Da quando esisti non c’è cosa più bella che abbracciarti. Non c’è gusto più dolce dei tuoi baci e non c’è suono più bello delle tue risate, figlio mio.

Da quando sono tua madre, il mio posto preferito è stare con te. Perché questa è la felicità, questo e molto altro ancora. Per me la vita è composta di tutti i piccoli momenti vissuti al tuo fianco: memorabili, infiniti, preziosi. Ognuno di essi ha un posto nel mo cuore.

Oggi vi parleremo degli spazi emotivi, noti anche come “luoghi emotivi”. Non si tratta né più né meno di quelli che chiamiamo i “luoghi preferiti”, che hanno tanta importanza nella nostra vita.

Gli spazi emotivi occupano un posto privilegiato nei nostri cuori. La maternità ci dà la possibilità di ampliare quegli spazi ed espandere la nostra capacità affettiva oltre qualsiasi limite. Ci permette di avere delle emozioni che non immaginavamo mai di poter provare e grazie alle quali possiamo sperimentare molti modi di essere felici.

Essere madri porta molta felicità nelle nostre vite ed è difficile esprimerla con le parole. Ma voi, care lettrici, sapete di cosa stiamo parlando.

L’ingrediente magico non può essere più semplice: avere le persone che amiamo al nostro fianco.

La felicità consiste nel sapere chi e cosa ha un ruolo importante nella nostra vita. Sapere che il posto migliore al mondo è la pelle dei nostri figli, la carne della nostra carne. E lo sono anche le carezze e la soddisfazione di stare bene con noi stessi.

Generalmente la felicità umana non si ottiene con grandi colpi di fortuna, che possono verificarsi raramente, ma con le piccole cose che accadono ogni giorno.

-Benjamin Franklin-

La felicità è una scelta, non un obiettivo

Possibilmente, nella vostra vita quotidiana, avrete incontrato più di una volta degli amici o dei colleghi di lavoro che dicono di essere stufi di tutto, che i figli li impegnano molto, che sono sempre più esigenti e che hanno a malapena il tempo per rilassarsi e godersi un momento di pace e di silenzio.

Ogni volta che vi trovate in queste situazioni vale la pena fare una semplice riflessione:

Possiamo scegliere di lamentarci. Di lamentarci perché riusciamo a dormire a malapena, di lamentarci perché siamo ossessionati che il nostro bambino non è come gli altri e non ha ancora abbandonato il pannolino o perché nostro figlio non ha ancora imparato a leggere.

Oppure, possiamo scegliere di essere felici, costruire la nostra vita con quello che abbiamo e concentrarci sul migliorare le cose per raggiungere una condizione migliore.

Di fronte alle avversità, è meglio apprezzare ciò che abbiamo. Dobbiamo capire che essere genitori non è facile. Ma dal momento che abbiamo deciso di creare una vita e metterla al mondo, dobbiamo comprendere che è necessario fare un piccolo sforzo. Dopotutto la felicità è per l’80% una questione di attitudine e per un 20% sapere come mantenerla. Bisogna imparare a guardare le cose con il cuore.

Tu, il mio posto preferito, il mio tutto

Mamma e figlio che si guardano e ridono

Le persone occupano degli “spazi” nella vita degli altri, e non parliamo di spazi fisici, ma di “spazi emotivi”. Per comprenderlo meglio, basta fare un semplice esempio. È probabile che abbiate un familiare con il quale non avete una buona relazione. Può essere un cugino, uno zio o una persona ancora più vicina a voi.

Se questo legame che avete con lui/lei è deleterio o traumatico, lo spazio emotivo che occupa nella vostra vita sarà senza dubbio negativo. Potreste anche aver deciso di cancellare la sua presenza dal vostro cuore.

Al contrario, coloro che ci arricchiscono, che si prendono cura di noi, che ci amano e ci danno felicità occupano certamente degli spazi enormi nei nostri cuori e nella nostra mente.

Grazie a te, vita mia, per aver occupato tutto il mio essere

Questo è qualcosa che accade solo con i bambini. Nascono e hanno già un’importanza immensa per noi. Senza sapere come, occupano ogni angolo del nostro cuore e della nostra mente. E giorno dopo giorno, quello spazio cresce sempre di più. È un’esperienza unica.

Altre persone, come i partner o gli amici, hanno guadagnato i nostri spazi emotivi a poco a poco grazie alle loro buone azioni e al loro comportamento. Sono riusciti, piano piano, a creare quella connessione magica che si verifica così raramente nella vita.

Questo tipo di connessioni sono anche il frutto delle circostanze e di come vanno le cose. I nostri figli, invece, hanno conquistato immediatamente tutto il nostro affetto semplicemente per il fatto di esistere.

Il mio posto preferito è stare con te, sei la mia felicità e lo sarai sempre

Madre e figlio che parlano nel parco.

La felicità, lo sappiamo, è un’attitudine. Sappiamo anche che per essere felici non abbiamo bisogno di grandi cose. Spesso ci basta un giorno di armonia, calma e complicità con i nostri cari per stare bene con noi stessi.

Per essere felici, dobbiamo imparare a tollerare e comprendere le delusioni, i dolori e le sfide che la vita ci pone ogni giorno. Con questo vogliamo dire qualcosa di molto semplice: le famiglie felici sono quelle che sanno come affrontare le avversità e i momenti difficili tutti insieme.

Quando superiamo le difficoltà, ad esempio riusciamo a partorire un bambino prematuro, ci sentiamo benissimo. Siamo felici per esserci lasciate alle spalle un momento difficile e ora tutto andrà per il meglio per il bene di tutti. Riteniamo di ricevere questa grande gioia perché siamo state forti e che da quell’evento abbiamo imparato qualcosa che, che ci crediate o no, era necessario.

Se mi chiedete qual è il mio posto preferito, vi risponderò quello in cui sto insieme a mio figlio, quello in cui possiamo crescere e camminare mano nella mano. Questa, vita mia, è la felicità per me.


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