Soffro di fibromi uterini. E adesso che faccio?

Soffro di fibromi uterini. E adesso che faccio?

Ultimo aggiornamento: 26 ottobre, 2016

Si conoscono come fibromi, miomi o leiomiomi uterini e si tratta di un’anomalia o deformazione dell’utero causata da un tumore benigno, non cancerogeno, che cresce sulla parete esterna o interna dell’utero.

Questi fibromi si manifestano spesso nelle donne in età fertile che hanno dei precedenti di miomi in famiglia o che soffrono di problemi ormonali. Una donna su 5 soffre di fibromi uterini.

Dopo la diagnosi, sono molti i dubbi e le paure che sorgono. Ecco quindi alcune idee sui fibromi che speriamo possano aiutarvi a capire meglio questa condizione e a prendere una decisione basandovi su delle informazioni certe. Soffro di fibromi uterini. E ora che faccio?

Cause dei fibromi uterini

I fibromi sono una malattia asintomatica. Nonostante ciò, in alcuni casi eccezionali, si manifestano con delle emorragie maggiori durante le mestruazioni, squilibri del ciclo mestruale e maggiori dolori o fastidi al ventre durante la sindrome premestruale.

Tuttavia, spesso le donne vengono a conoscenza di soffrire di fibromi uterini durante una visita medica quando, durante un controllo di routine (tatto, ecografia transvaginale), riescono a identificare quelle “palline” muscolari.

Le cause precise dei fibromi sono tuttora sconosciute, ma esistono alcune condizioni che ne favoriscono la comparsa.

  • Segregazione squilibrata o abbondante di estrogeno.
  • Squilibri ormonali.
  • Fattori genetici. Se, per esempio, a vostra madre, a vostra zia o a vostra nonna è stato diagnosticato il fibroma uterino, avete più probabilità di soffrirne a vostra volta.
  • La comparsa di fibromi è più frequente dopo i 30 anni.
  • Le donne che non sono mai rimaste incinta, dopo i 30 anni hanno più probabilità di sviluppare un fibroma uterino.
  • L’obesità, il consumo di bibite scure o gassate, grassi e cibo spazzatura predispongono l’organismo a sviluppare i fibromi.
ragazza-in-bianco-e-nero

Fibromi e fertilità

Una delle prime paure che sorgono nelle donne quando vengono a sapere che soffrono di fibromi uterini, è se ciò si ripercuoterà sulle probabilità di restare incinte.

Studi scientifici mostrano che solo il 2-3% delle donne affette da fibromi incorre anche in problemi di infertilità. La situazione si aggrava se si tratta di donne con più di 35 anni, con problemi di sovrappeso o se il fibroma ha delle dimensioni considerevoli. A tutto ciò, si aggiunge il problema dell’infertilità associato ad altre patologie.

Per questo motivo, i trattamenti o l’estrazione dei fibromi uterini sono consigliati solo per quelle donne che presentano dei problemi evidenti di infertilità. Nonostante ciò, ogni caso è diverso ed è quindi lo specialista a dover determinare il processo migliore da seguire.

Fibromi e gravidanza

Diversi studi hanno analizzato lo sviluppo di fibromi uterini durante le prime settimane della gravidanza. Circa il 10% delle donne incinte presentano dei fibromi, che tendono a ridursi verso la fine della gravidanza.

Se si tratta di fibromi giganti, di solito il medico prende la decisione di fare un parto cesareo, per assicurare l’incolumità del bambino ed eliminare il resto dei fibromi.

Opzioni chirurgiche

Miomectomia per chirurgia tradizionale

Si fa un’incisione sul ventre, poco più piccola di quella necessaria per un parto cesareo, e poi si procede all’estrazione del fibroma o dei fibromi. Questo tipo di intervento si utilizza quando si tratta di un fibroma gigante o diversi fibromi giganti. Il tempo di convalescenza e guarigione è molto lento (da 1 a 2 mesi).

incinta

Intervento per laparoscopia

Si tratta di un intervento mini-invasivo e assistito dalla tecnologia. Questo tipo di chirurgia si svolge con un laparoscopio e poi i fibromi vengono estratti attraverso la vagina. Si tratta di un’opzione consigliabile se i fibromi sono di piccole dimensioni.

In pratica, si tratta di un intervento ambulatorio e il tempo di guarigione è di una sola settimana.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.