Cambiare scuola in un altro paese dell'Unione Europea

Cambiare scuola, a volte, può non essere facile come sembra. Soprattutto se la famiglia cambia residenza e addirittura Paese. Nel caso in cui il trasferimento avvenga all'interno dell'Unione Europea, il tutto è abbastanza regolamentato.
Cambiare scuola in un altro paese dell'Unione Europea

Ultimo aggiornamento: 24 dicembre, 2019

I bambini italiani, in quanto cittadini dell’Unione Europea, hanno diritto a ricevere la propria istruzione in qualsiasi stato membro. Quando si tratta di cambiare scuola in un altro paese dell’UE, le condizioni per la suddetta scolarizzazione sono le stesse per tutti i cittadini degli stati in questione.

Se una famiglia italiana decide di trasferirsi in un altro stato dell’Unione Europea, non dovrà preoccuparsi della scolarizzazione dei propri figli. Essi avranno il diritto di essere inseriti in una classe che corrisponda alla loro fascia di età e al livello di istruzione raggiunto in Italia. E questo a prescindere dal fatto che parlino o meno la lingua del Paese in cui si sono trasferiti.

Tuttavia, ogni paese dell’Unione Europea presenta delle peculiarità proprie e delle differenze rispetto agli altri, in merito al sistema educativo e ai requisiti di accesso. A seguire, vedremo alcuni aspetti da considerare prima di procedere al trasferimento in una scuola di un altro paese dell’Unione Europea.

Cambiare scuola di un altro paese dell’Unione Europea

Una delle preoccupazioni più diffuse tra i genitori italiani che si trasferiscono stabilmente in un altro stato dell’Unione Europea con i propri figli in età scolare, è la lingua. In effetti, molto spesso i minori non parlano la lingua del nuovo paese di residenza, e i genitori si domandano se non sia meglio iscriverli a una scuola internazionale, che può richiedere un maggiore investimento economico.

Cambiare scuola e cambiare amici

La legislazione europea stabilisce che i figli di qualsiasi cittadino dell’Unione Europea emigrato in un altro paese membro per motivi lavorativi, hanno diritto a lezioni gratuite sulla lingua del suo nuovo Paese di residenza. Questo permetterà loro di integrarsi al meglio nel sistema educativo.

Un’altra domanda molto diffusa tra i genitori che emigrano verso un altro Stato dell’Unione Europea con i propri figli è se debbano portare o meno con sé il curriculum scolastico del minore. Per quanto i requisiti varino da un Paese all’altro, è sempre bene conservare le sue pagelle scolastiche, visto che possono essere utili.

Il curriculum dovrà contenere tutte le informazioni scolastiche (in originale e in copia), lettere di referenza di professori o di tutori… Anche portare una lista degli ultimi libri di testo e dei programmi di studio può essere utile. Questi ultimi possono essere particolarmente interessanti per il nuovo professore, affinché individui il livello di istruzione del minore.

Inoltre, sarebbe una buona idea allegare i risultati degli esami, almeno di quelli di alcune discipline, come la Lingua, la Matematica e le Scienza, insieme a un libretto di vaccinazione.

Cambiare scuola in un altro paese dell’UE è cambiare abitudini

Prima di far cambiare scuola in un altro paese dell’Unione Europea ai nostri figli, è importante sapere che la ripartizione delle vacanze scolastiche varia molto da un paese all’altro. Ad esempio, in Francia i bambini e gli adolescenti hanno molte più vacanze che non in Italia. In effetti, si tratta di uno dei paesi con più vacanze scolastiche al mondo.

In Francia, oltre alle vacanze estive -che durano circa 50 giorni- ci sono quattro periodi di vacanze all’anno, di due settimane ciascuno: a ottobre, a Natale, a febbraio e ad aprile.

Bimbo va a scuola

Per quanto riguarda la Germania, invece, ogni Federazione organizza in autonomia il proprio calendario di vacanze scolastiche. Tuttavia, la maggior parte di loro le distribuisce in sei periodi, nel corso dell’anno scolastico: vacanze autunnali, natalizie, invernali, Pasquali, relativi alla Pentecoste ed estive.

Nel Regno Unito gli studenti, di solito, hanno una settimana di vacanze ogni sei settimane di lezioni. Questo vale a partire da settembre, quando inizia l’anno scolastico.

In Grecia e in Spagna le vacanze scolastiche sono di simile durata. Le lezioni iniziano la seconda settimana di settembre e finiscono a metà giugno. Ci sono due settimane di pausa natalizia, due a fine aprile e 12 in estate.

Le vacanze estive

La durata delle vacanze estive può anch’essa variare in modo significativo, tra i diversi paesi dell’Unione Europea; di solito, questo dipende dal resto delle vacanze distribuite durante l’anno scolastico.

Ad esempio, alcuni Stati federati della Germania, i Paesi Bassi, il Regno Unito e la Svizzera hanno appena sei settimane di vacanze estive. In Lituania, in Italia, in Portogallo e in Turchia, invece, si arriva a circa 13 settimane.


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