È ora della nanna! 5 consigli per far dormire meglio i bambini

È ora della nanna! 5 consigli per far dormire meglio i bambini

Ultimo aggiornamento: 08 ottobre, 2017

Un bambino che dorme bene vuol dire un bambino felice nonché una mamma riposata. Ecco alcuni consigli per far dormire meglio i bambini.

5 consigli per far dormire meglio i bambini

Se volete che vostro figlio dorma meglio:

  • Fate in modo che l’ambiente in cui dorme sia confortevole
  • Fatelo sentire sicuro
  • Seguite la teoria dell’attachment parenting
  • Soddisfate i suoi bisogni primari
  • Educatelo alla routine

Di seguito vi spiegheremo ciascuno di questi punti.

Fate in modo che l’ambiente in cui dorme sia confortevole

Il suo lettino deve essere comodo e caldo, ma non soffocante. Non deve essere strapieno di pupazzi o di cuscini sopra o sotto i quali il bambino potrebbe finire.

La stanza, se non completamente al buio per evitare che il bambino si senta a suo agio, deve essere lasciata in penombra affinché la luce eccessiva non risulti fastidiosa.

Se vogliamo che il bambino si addormenti e non si svegli spaventato, dobbiamo trovargli uno spazio nella casa in cui ci sia silenzio e i rumori ambientali non siano troppo forti. 

Non mettiamogli tutine troppo strette né troppo larghe:  potrebbe rimanere aggrovigliato girandosi nel lettino.

Fateli sentire sicuri

Far sentire sicuro un bambino non significa essere iperprotettiva nei suoi confronti, bensì crescerlo in ambienti privi di pericoli, sorvegliare la sua incolumità fisica, soprattutto quando è completamente ignaro di correre un pericolo.

Il lettino del bambino deve avere sponde abbastanza alte da impedirgli di scavalcarle quando comincia ad alzarsi in piedi. 

Se le sponde si chiudono con un chiavistello bisogna fare in modo che non sia in grado di aprirlo.

Un bimbo piccolo non va perso di vista un attimo, perché non si sa mai quando può aver bisogno di noi.

Se in casa ci sono insetti come le zanzare, vi consigliamo di far dormire il bambino in una culla provvista di zanzariera per evitare le dannose (poiché le zanzare trasmettono molte malattie), punture.

Cosa molto importante, seguite le raccomandazioni del pediatra sulla posizione in cui far dormire i propri piccoli (su un fianco o a pancia in su), per evitare i rischi legati ai primi mesi di vita.

La teoria dell’attachment parenting

L’attachment parenting è un modello educativo secondo cui cresciamo i nostri figli con amore, dedizione e devozione.

A differenza di quello che molti credono, non li rendiamo dipendenti da noi, anzi li trasformiamo in bambini sicuri di se stessi, delle loro qualità e abilità e con una mirabile intelligenza emotiva.

L’attachment parenting significa educare un altro essere umano con la certezza che riuscirà a raggiungere la piena autonomia al momento giusto.

Questo metodo offrirà anche a noi genitori l’opportunità di trascorrere il maggior tempo possibile con i nostri figli e di essere presenti nelle varie fasi del loro sviluppo e della loro crescita, cosa che spesso e volentieri ci sfugge di mano. 

 

Un bambino a cui cantiamo una canzone o leggiamo una fiaba o raccontiamo le stesse storie fantastiche che ci raccontavano i nostri nonni quando eravamo piccoli si lascerà andare a un sonno piacevole e felice.

Non avrà paura dell’uomo nero nascosto in bagno o dell’ombra dentro all’armadio.

Non dovremo lasciargli la porta aperta perché entri la luce o il rumore da fuori, non farà pipì sul materasso, né si intrufolerà nel nostro letto nel cuore della notte.

Se riceve tutto l’affetto che potete dargli e sa che ci sarete sempre nel momento del bisogno, dormirà tranquillo e sicuro.

Soddisfare i loro bisogni primari

È superfluo dire che un bambino che va a letto con la pancia vuota, sporco o con la biancheria intima o il pannolino bagnati non dormirà bene, né riuscirà a prendere sonno.

Per far dormire meglio i bambini dovete soddisfare, ogni volta che è necessario, tutti i loro bisogni primari.

Educarli alla routine

Instaurare una routine all’ora della nanna fa capire al bambino che è il momento di dormire, se non addirittura lo invoglia ad andare a letto.

All’ora della nanna anziché obbligarlo a coricarsi, invitatelo a lavarsi le mani e a fare la pipì, a bere il biberon mentre gli leggete una fiaba di un libro pieno di figure: adoreranno questo momento.

Domani, quando si avvicina l’ora di andare a letto, magari sarà lui stesso a chiedervi di indossare il pigiama e di sdraiarvi insieme nel lettino per rilassarsi e sfogliare di nuovo lo stesso libro.

Instaurare una routine per l’ora della nanna è un modo per suggerire al bambino e fargli capire senza ricorrere alle parole che è arrivato il momento del riposo.


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