Insegnate a vostro figlio che le cose più belle non si comprano con i soldi

Insegnate a vostro figlio che le cose più belle non si comprano con i soldi
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

Insegnate a vostro figlio che le cose più belle della vita non si comprano con i soldi. Ditegli che ciò che dà la felicità non si compra né si vende. Conducetelo fin da subito in quel mondo in cui gli affetti vanno sempre messi prima di tutto, in cui condividere del tempo insieme tra le risate e la complicità vale molto più di un giocattolo, più di un po’ di tempo al computer, più di tutto ciò che ha risparmiato nel suo salvadanaio.

Aveva ragione Benjamin Franklin quando diceva che chi pensa che i soldi possano comprare tutto, farà ragionevolmente sospettare gli altri che lui sarebbe capace di fare qualsiasi cosa per i soldi. Non è la cosa giusta. Tuttavia, dobbiamo ammetterlo, viviamo in una società che ci vuole far credere questo. Una società in cui noi stessi adulti viviamo subordinati a un mondo in cui il consumismo regola ogni cosa. E in cui quasi senza rendercene conto, trasmettiamo ai piccoli questo stesso valore.

Oggi a “Siamo Mamme” vogliamo farvi riflettere con noi su degli interessanti aspetti e abitudini che sicuramente vi saranno utili nell’educazione dei vostri figli.

Le cose più belle non si comprano con i soldi, nascono dal cuore

Le cose più belle non si comprano con i soldi

Zygmunt Bauman, da poco scomparso, ci ha insegnato che cosa fossero le relazioni liquide e perché nell’attualità viviamo in un mondo ansioso di novità, aggrappato alle cose transitorie. Fatto di amori usa e getta, di consumismo selvaggio, di egoismo

Siamo immersi in un’economia sempre fluttuante, in un torrente di mode che vanno e vengono, ossessionandoci per avere sempre l’ultimo modello di tutto, l’ultimo smartphone o il giocattolo più alla moda (come nel caso dei fidget spinner in questo momento). Tutto ciò ci rende subordinati ad avere una vita riciclabile, in cui cambiare sempre ciò che abbiamo per qualcosa di più nuovo. In cui quasi nulla sembra essere duraturo e in cui, inoltre, siamo vittime obbligate di un mondo pieno di stimoli in cui ogni cosa ha un prezzo. In cui tutto si compra e tutto si vende.

I nostri figli, anche se non ce ne rendiamo conto, sono estremamente ricettivi e colgono tutte queste dinamiche. E se è così, è dovuto a una ragione molto semplice: ci vedono così. Detto questo, per quanto ci sforziamo a volte di dimostrare loro che “i soldi non comprano tutto” c’è una cosa che loro stessi percepiranno immediatamente.

Il tempo è denaro. Se mamma e papà non sono in casa o tornano stanchi è perché vanno a lavorare, perché devono portare a casa lo stipendio. Perciò, è inevitabile che i bambini attribuiscano fin da subito un valore ai soldi… Vediamo quindi in che modo possiamo gestire questa complessa situazione in cui tutti siamo invischiati.

Il tempo che passiamo insieme non ha prezzo

Se siete mamme lavoratrici o padri che lavorano dal lunedì al sabato, non dovete ossessionarvi con il poco tempo che condividete con i vostri piccoli. L’unica cosa su cui dovete focalizzarvi è fare in modo che quegli istanti in cui siete insieme diventino autentici momenti di magia, di complicità e felicità.

  • Non commettete l’errore di fare dei regali ai bambini con l’idea di renderli felici dopo che siete tornati a casa tardi o perché non potete stare con loro tanto tempo quanto vi piacerebbe.
  • Evitate regali materiali, preferite dei regali affettivi: giocare un po’ insieme in salotto, fare una passeggiata al parco, una fuga insieme al cinema.

Pensa che i momenti condivisi sono quelli che creano nel bambino quella memoria emotiva che lascia un segno indelebile.  Un giocattolo non è capace di avere questo impatto nel cervello del piccolo, per cui ricordate: regalate momenti, non cose.

Mamma e figlio giocano insieme

Bisogna prendersi cura delle cose perché durino e alimentare le relazioni perché prosperino

Per evitare che i nostri figli “cadano” in modo precoce in questa società liquida di cui ci parlava il filosofo Zygmunt Bauman è necessario aiutarli fin da subito a capire una serie di aspetti fondamentali.

I nostri oggetti, le nostre “cose” devono essere curate perché durino

  • Bisogna prendersi cura di ciò che è nostro; ogni oggetto, giocattolo, strumento tecnologico, vestito o utensile, deve essere tenuto bene fino a che non servirà più a nulla. Le cose non si scartano o si buttano solo perché ci annoiano o perché “vogliamo l’ultimo modello”.
  • Papà e mamma non sono le persone che stanno lì per comprarci tutto quello che vogliamo. Ci daranno solo quello di cui abbiamo bisogno.

Se inculchiamo nei nostri figli il valore del prendersi cura dei loro oggetti personali, evitando il classico desiderio di comprare e di consumare, staremo facendo loro un favore.

Allo stesso modo, così come ci prendiamo cura dei giocattoli perché non si rompano, dei nostri animali domestici perché sia sani, comodi e felici, dobbiamo prenderci cura anche delle relazioni con le persone che amiamo.

Insegnate loro come ci si prende cura delle persone che amiamo

  • Bisogna prendersi cura delle persone che amiamo passando del tempo insieme a loro.
  • Dobbiamo preoccuparci di come stanno, e per fare questo possiamo osservare la loro espressione o chiedere loro semplicemente come stanno oggi.
  • Cerchiamo sempre di passare dei momenti divertenti con loro.
  • Per dire a una persona speciale che le vogliamo bene, non è necessario comprarle un regalo, basta dirglielo o farle, ad esempio, un bel disegno.

Per concludere, tutti abbiamo chiaro che viviamo in una società chiaramente consumista. Perciò, cerchiamo di far vivere fin da subito i nostri figli in un mondo fatto di sentimenti. In cui ciò che è migliore non sono le “cose”, ma gli affetti.


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