Come studiare in maniera efficiente con meno fatica
Le attuali metodologie didattiche tendono verso un insegnamento diretto in cui la figura dell’insegnante è vista più come una guida nel processo di apprendimento da parte degli studenti. Questo, si contrappone alle metodologie classiche in cui le varie materie venivano interamente spiegate in classe. Tuttavia, è importante insegnare ai bambini come studiare in maniera efficiente.
Oggi, esistono molte metodologie di apprendimento: attivo, costruttivista, riflessivo, ecc. Tutte sono in linea con la teoria delle intelligenze multiple di Gardner. Ci si è resi conto che non esiste un solo metodo corretto per insegnare o apprendere, ma che si possono utilizzare vari metodi adattandoli alle nostre capacità e al nostro livello.
“Ogni essere umano ha una combinazione unica di intelligenze. Questa è la sfida educativa da affrontare”.
–H. Gardner–
Per scoprire quale metodo di studio si adatta meglio a ciascuno di noi, dobbiamo iniziare dalle fondamenta e non dal tetto. Attraverso un semplice esercizio di riflessione e autocritica, dobbiamo valutare con onestà la qualità del nostro studio a casa per comprendere come ottenere i migliori risultati possibili con il minimo sforzo. C’è tempo per giocare e studiare?
Studiare in maniera efficiente: come pianificare una sessione di studio
La risposta alla domanda precedente è sì. È solo un problema di organizzazione. Consigliamo ai vostri figli di iniziare facendo un elenco delle loro attività pomeridiane, ma solo quelle che non riguardano i loro obblighi scolastici. Devono scrivere un elenco di quelle attività che vorrebbero svolgere al di fuori dello studio e per le quali pensano di non avere tempo.
L’elenco deve riguardare il periodo di tempo compreso dal momento in cui arrivano a casa dopo la scuola fino all’ora di cena. Questo vale per i bambini che vanno alle elementari e alle medie. Per chi ha figli più grandi (scuole superiori), l’elenco può essere esteso ad un paio d’ore dopo la cena. Anche se il loro programma sarà ben organizzato, verificherete facilmente che raramente le ore impegnate per i compiti a casa saranno sufficienti.
Adesso, nell’orario settimanale, bisogna definire meglio il tempo da dedicare allo studio stabilendo un numero maggiore di ore per le materie più difficili ed uno minore per quelle più facili. Questa pianificazioni aiuterà i vostri figli ad avere delle buone abitudini di studio e a dosare le loro energie.
- Alle materie più difficili dovreste assegnare un numero maggiore di sessioni settimanali di studio, ma più brevi.
- Al contrario, per le materie più semplici, potete dedicare più tempo, ma con meno sessioni settimanali.
- Gli esperti raccomandano di dedicare allo studio una media giornaliera di ore compresa tra i trenta minuti e le due ore per gli studenti delle elementari e delle medie. E da un’ora e mezza alle tre ore per gli studenti delle scuole superiori. Tutto dipenderà se si tratta di una normale settimana di studio o se ci si sta preparando per delle interrogazioni o dei compiti in classe.
- È preferibile evitare di studiare dopo aver mangiato perché la sensazione di sonnolenza potrebbe aumentare. Utilizzate questo tempo per riposare un po’ ed essere più freschi per quando inizierete studiare.
Studiare in maniera efficiente: cosa bisogna fare quando iniziamo a studiare?
Gli studenti sono come gli atleti professionisti. Hanno bisogno di un buon posto dove allenarsi, riscaldarsi e fare stretching per poter sfruttare al massimo le ore di maggior rendimento. Si stima che i bambini siano in grado di concentrarsi per quaranta minuti / un ora con pause che vanno dai cinque ai dieci minuti. Come riscaldamento, si consiglia di iniziare con un esercizio semplice che non richieda più di quindici minuti e terminare con una lettura facile che possa permettere di “rilassare la mente”.
Il luogo dove si studia dovrebbe essere ordinato in modo da evitare distrazioni. Oggi le informazioni possono provenire da più canali: televisione, internet, gruppi di lavoro sul telefono, social network, ecc. Tutti questi mezzi possono essere usati come TIC per migliorare le sessioni di studio. Bisogna però insegnare ai nostri figli ad essere selettivi, altrimenti tutte queste informazioni potrebbero distrarli risultando controproducenti.
Il luogo dove si studia deve incoraggiare la voglia di studiare e migliorare la concentrazione dei nostri ragazzi:
- Deve essere ben illuminato. Non c’è niente di meglio della luce naturale. Se questo non fosse possibile, potete sostituire la luce naturale con una lampada flessibile con una luce blu.
- Bisogna evitare le ombre sul foglio. Si dovrà collocare la luce in una posizione centrale o sul lato opposto della mano con cui scriviamo.
- Bisogna ricordarsi di areare la stanza durante la pausa per rinnovare l’aria e creare un ambiente più sano.
- Non va bene studiare con la musica o la radio accesa. I suoni e le parole potrebbero distrarci dal testo che stiamo studiando. Se si stanno facendo degli esercizi pratici, si può provare ad utilizzare una musica solo strumentale come sottofondo.
- La scrivania o il tavolo dove si studia devono essere forniti di tutto quello che ci potrà servire: matite, penne colorate, squadrette, evidenziatori, ecc. In questo modo, eviteremo di alzarci per cercare quello che ci serve e non perderemo la concentrazione.
- Bisogna stare comodi, ma non troppo. Se ci sentissimo troppo a nostro agio, ci potrebbe venir voglia di fare un altro riposino. La sedia dovrebbe essere ergonomica e la stanza dovrebbe avere una temperatura di 22 gradi.
Motivazione e rendimento
Entrambi i fattori sono importanti per trasformare una normale sessione di studio in un successo. Murillo (2013) ha descritto il rendimento come “la somma di fattori complessi e diversi che agiscono sulla persona che sta studiando. È un valore aggiunto per il raggiungimento degli obiettivi accademici dello studente.”.
Inoltre, non bisogna perdere di vista la motivazione. L’educatore Paulo Freire sostiene che “lo studio non si misura dal numero di pagine lette in una notte né dal numero di libri letti in un semestre. Studiare non è l’atto di consumare idee, ma di crearle e ricrearle.”.
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