Dare voce ai bambini è importante

I bambini hanno le loro opinioni e i loro pensieri che dobbiamo ascoltare e tenere in considerazione. A seguire vi spieghiamo perché è importante dare voce agli alunni a scuola. 
Dare voce ai bambini è importante
Ana Couñago

Scritto e verificato la psicologa Ana Couñago.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

Il sistema educativo ha l’opportunità di formare persone, non solo da un punto di visto accademico, ma anche etico. La scuola, dunque, è un luogo ideale per creare una società futura migliore. Per raggiungere questo scopo, però, bisogna ascoltare i bambini e conoscere le loro opinioni. In questo articolo, parliamo dell’importanza di dare voce ai bambini.

Abbiamo il dovere di educare i bambini, ma anche di imparare da loro. Questo sarà possibile solo se ascoltiamo attivamente i più piccoli. In questo modo potremo sapere come vedono il mondo, quali sono i loro punti di vista e quali preoccupazioni hanno.

Cosa significa dare voce ai bambini?

Il concetto di  “dare voce ai bambini” è poco conosciuto nel nostro paese, ma che viene usato spesso in altri, soprattutto nei paesi anglosassoni.

Questo concetto fa riferimento a tutte quelle iniziative che hanno l’obiettivo di aumentare il protagonismo e la partecipazione degli alunni in certi aspetti dell’ambito scolastico.

Bambini e maestra

A tale scopo, bisogna dotare i bambini di mezzi e fini che permettano loro di scegliere di più e di evitare che abbiano un ruolo passivo nella loro educazione e nel loro apprendimento. Allo stesso modo, è bene sottolineare che bisogna dare voce a tutti gli alunni, senza fare discriminazioni di età o disabilità.

Tutti gli studenti, a prescindere dalle loro caratteristiche e capacità, hanno le loro personali opinioni e bisogna dare loro l’opportunità di essere ascoltati.

Attività per dare voce ai bambini a scuola

Dare voce agli alunni consente la partecipazione dei bambini nel miglioramento scolastico e serve come strumento per favorire i cambiamenti che i centri devono adottare per raggiungere un’educazione inclusiva e democratica.

Alcune attività che i docenti possono mettere in pratica per dare voce gli alunni sono:

  • Eventi consultivi: cassetta di suggerimenti, votazioni, bacheche di richieste, etc.
  • Role-playing: realizzare dinamiche di gruppo basate sul gioco di ruoli.
  • Lego Serious Play: con pezzi da costruzione si rappresentano le soluzioni a un determinato problema.
  • Mappa sociale o cartografia partecipativa: rappresentare tramite una mappa, con diversi elementi grafici, i problemi e le soluzioni.

Nuova mentalità del corpo docenti

Dare voce ai bambini nelle scuole richiede una diversa mentalità da parte del corpo docenti al momento di adottare il ruolo di mediatori dell’educazione. Gli insegnanti, dunque, devono dimenticare la metodologia dell’insegnamento tradizionale, nel quale l’educatore è al centro dell’attenzione e l’alunno è un mero recettore delle informazioni.

Allo stesso modo, i docenti devono abbandonare la postura autoritaria e permettere che gli studenti prendano parte alla vita scolastica per sviluppare la loro autonomia, assumersi le loro responsabilità e diventare persone sicure di sé.

Lo scopo dell’educazione è formare esseri atti a governare se stessi e non a essere governati dagli altri.

-Herbert Spencer-

Maestro e alunni che leggono

Conclusioni

Nelle scuole primarie e secondarie bisogna adottare un modello educativo di tipo inclusivo tramite il quale dare voce agli alunni, ma non solo. Esso deve anche fomentare la convivenza positiva e un adeguato supporto educativo per promuovere cambiamenti e miglioramenti nel mondo della scuola. In questo senso, bisogna sottolineare la seguente frase:

La partecipazione implica imparare, giocare o lavorare in collaborazione con altri. Si tratta di poter fare delle scelte e avere qualcosa da dire su quello che facciamo. Più a fondo, ha a che vedere con l’essere riconosciuti e accettati da noi stessi.

-Booth e Ainscow-

La partecipazione dei bambini, però, non deve essere ridotta al solo contesto educativo, bensì dovrebbero essere ascoltati dentro la comunità a cui appartengono.

In definitiva, si può dire che fomentare la partecipazione dei più piccoli e dare voce ai bambini è positivo per ottenere una loro successiva partecipazione attiva nella società.

La scuola deve essere un luogo dove i bambini possano imparare a esprimersi liberamente.


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  • Booth, T. y Ainscow, M. (2015). Guía para la educación inclusiva: desarrollando el aprendizaje y la participación en los centros escolares. Madrid: OEI.
  • Fielding, M. (2011). La voz del alumnado y la inclusión educativa: una aproximación democrática radical para el aprendizaje intergeneracional. Revista Interuniversitaria de Formación de Profesorado, 25(1), 31–61.
  • Susinos, T. (2012). Las posibilidades de la voz del alumnado para el cambio y la mejora educativa. Revista de Educación, (359), 16-23.
  • Susinos, T. y Ceballos, N. (2012). Voz del alumnado y presencia participativa en la vida escolar. Apuntes para una cartografía de la voz del alumnado en la mejora educativa. Revista de Educación, (359), 24-44.

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