Il metodo Kaizen contro la pigrizia dei bambini

Anche i bambini possono essere demotivati e fare molta fatica a svolgere i propri doveri. Ecco come funziona il metodo Kaizen contro la pigrizia dei bambini.
Il metodo Kaizen contro la pigrizia dei bambini
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 16 marzo, 2023

Spesso, ci troviamo a essere più tolleranti nei confronti della pigrizia dei bambini, rispetto a quella degli adulti. Tuttavia, arriva un momento dell’infanzia nel quale siamo preoccupati dalla loro mancanza di attività, un fenomeno che si verifica soprattutto con gli adolescenti. Per migliorare questa situazione, i giapponesi ci regalano il metodo Kaizen, un rimedio che aiuta a far crescere nei più piccoli l’entusiasmo per il lavoro.

A volte la pigrizia non riguarda solo lo svolgere le faccende domestiche o mettere in ordine la propria stanza: i bambini potrebbero far fatica anche a portare velocemente a termine i compiti scolastici. Allo stesso modo, è possibile che dimostrino pigrizia anche perfino nello svolgimento di attività che dovrebbero suscitare il loro entusiasmo. Di conseguenza, accade spesso che siano demotivati e tirino per le lunghe cose che devono fare senza possibilità di tirarsi indietro.

Perché i bambini sono pigri? Come possiamo aiutarli a trasformare questa pigrizia in energia? Il metodo Kaizen sembra proprio fare al caso nostro. Questa tecnica praticata dai giapponesi, infatti, funziona ed è applicabile nella maggior parte delle situazioni.

Come funziona il metodo Kaizen?

Mentre viene applicato il metodo Kaizen, è importante la nostra presenza

Abbiamo già visto in che modo si comporta la pigrizia nei bambini. Tirano per le lunghe attività quotidiane, problemi di matematica o un semplice favore che devono fare per la mamma. Fanno fatica anche ad alzarsi presto o ad andare a lavarsi i denti, per non parlare di quando è il momento di raccogliere i giocattoli. Per tutto ciò, esiste la regola del minuto. Vediamo di che cosa si tratta.

Il metodo Kaizen, o regola del minuto, agisce in maniera positiva. In giapponese, il nome di questa tecnica indica il cambiare con saggezza. Viene considerato un metodo molto efficace per combattere la pigrizia e la mancanza di entusiasmo. In generale, esige che evitiamo di abbandonare le cose senza averle finite e che siamo più perseveranti quando dobbiamo dedicarci a un qualche compito.

Fortunatamente, questo metodo risulta efficace sia per i bambini che per gli adulti. Di conseguenza, potrebbe aiutarci a migliorare anche noi stessi, se dovessimo averne bisogno. Il procedimento per metterlo in pratica è il seguente.

Procedimento

  • Con costanza e dedizione, programmiamo un compito quotidiano, che deve essere svolto tutti i giorni alla stessa ora. A questo scopo, regoliamo un cronometro sulla durata di un minuto, il tempo che riserviamo per il completamento dell’azione. Dal momento che si tratta solamente di un minuto, il bambino non può lamentarsi dell’attività che gli è stata affidata. Il battito dell’orologio fa in modo che il tempo lo motivi e gli suggerisca che deve affrettarsi.
  • Ricordate che il compito programmato deve essere lo stesso, tutti i giorni alla stessa ora. In altre parole, se il bambino fa fatica a mettere in ordine i suoi giocattoli, troverà nel suo elenco questo programma tutti i giorni. Per un minuto si dedicherà a fare ordine.
  • È importante che siamo costanti e che rimaniamo con lui mentre svolge il suo dovere. Non dimentichiamo neppure di regolare davvero un orologio sulla durata di un minuto. Questo è il tempo che deve essere rispettato, in modo da assicurarci che il compito venga svolto senza ritardi.
  • Per i bambini il metodo Kaizen risulta efficace, perché lo fanno proprio e lo considerano un gioco. Troveranno divertente correre per concludere il lavoro nel tempo stabilito. In fondo non chiediamo molto al bambino, se non di dedicare 60 secondi a un determinato compito.
  • Nel caso dei compiti scolastici, la regola del minuto si applica a stadi. Un minuto per questa operazione, uno per completare questa lettura, un altro per colorare questa cartina. Segnare il tempo di ogni lavoro consente di ridurre al minimo il tempo dedicato a questa attività.
  • Quando il bambino si sarà abituato, svolgerà il compito senza che si debba insistere: il tempo non avrà più importanza e farà tutto in maniera automatica. Dopo che avremo notato i suoi miglioramenti, potremo aumentare il tempo dedicato a ogni compito a 5 minuti e, in seguito, a 10. Presto diventerà un’abitudine che esulerà dal controllo della pigrizia.

L’origine del metodo Kaizen

Per i bambini, il metodo Kaizen è particolarmente efficace

Il giapponese Masaaki Imai ha creato questa tecnica tenendo conto delle ragioni per le quali siamo preziosi. Anche se è applicabile anche agli adulti, nel caso dei bambini, questi ultimi cercano di evitare compiti che risultano difficili fin dall’inizio. Dimostrano pigrizia anche quando sanno che l’attività che devono svolgere può richiedere loro molto tempo.

Anche la mancanza di motivazione e il ritenere di essere incapaci di concludere un lavoro con successo provocano ritardi nella sua esecuzione. A volte, l’assenza di conseguenze è la ragione principale che porta alla pigrizia. Se siamo poco decisi nell’insistere che realizzino una determinata azione e, allo stesso tempo, la sua mancata esecuzione non comporta alcuna conseguenza, i bambini cercheranno in ogni modo di evitarla.

Masaaki Imai ritiene che il processo di adattamento graduale crei abitudini radicate in profondità. In accordo con il nome del metodo, l’idea è quella di raggiungere una conoscenza interiore allo scopo di cambiare. Allo stesso tempo, il cambiamento non deve richiedere un grande sforzo, in modo che possa lasciare spazio a motivazione e resistenza.

Immagine di copertina per gentile concessione di kwanchaichaiudom


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