L'allattamento al seno e il suo effetto calmante

L'allattamento al seno viene definito analgesico per la funzione calmante che il seno della madre esercita sul figlio, per il fatto che aiuta a calmare il piccolo.
L'allattamento al seno e il suo effetto calmante

Ultimo aggiornamento: 23 settembre, 2020

L’allattamento al seno viene definito analgesico per la funzione calmante che il seno della madre esercita sul figlio, per il fatto che aiuta a calmare il piccolo. Secondo l’esperienza di alcuni professionisti sanitari, il seno della madre è il miglior calmante quando arriva il momento di sottoporre il piccolo a vaccini o a trattamenti.

Per diversi anni, il momento della somministrazione di un vaccino al bambino è stato un momento potenzialmente straziante. Era terribile sentire i piccoli piangere più per paura che per dolore. Risultava complicato rendere il momento meno doloroso e traumatico. Ma alcuni specialisti ritenevano che in quanto piccoli, il cervello dei bambini non fosse in grado di percepire o di elaborare il dolore. Il che non è vero.

Eppure, al giorno d’oggi viene messa in atto una soluzione brillante. In realtà l’allattamento può aiutare ad alleviare il dolore dei neonati, fino addirittura a non sentirlo. In effetti l’allattamento al seno a finalità analgesica si fonda sulla fisiologia del dolore, elaborata per mezzo di diversi studi.

Come agisce l’allattamento al seno a scopo analgesico?

Effetto calmante dell'allattamento. Disegno di un neonato che prende il seno dalla madre.

Che il piccolo non sia in grado di sentire dolore, è falso. Studi recenti hanno rivelato che il loro cervello è sufficientemente maturo da elaborare stimoli associati. Le lacrime sono reali, la loro paura e la loro inquietudine sono fondate. Per questo motivo, l’allattamento al senso viene considerato un metodo per lenire il dolore del neonato. 

Secondo un rapporto della OMS, questo metodo consola e dà sollievo dal punto di vista emotivo, per diversi motivi. Non si tratta di una soluzione magica, ma funziona, in quanto si concentra su un processo importante per il neonato. Forse potrebbe piangere, ma non si sentirà disperato, perché si troverà nella posizione per lui più sicura.

Al tempo stesso, attaccarsi al seno gli dona già di per sé sollievo. In quel momento starà placando la sua sete e un istinto primordiale. Si ritiene che madre e figlio si disconnettano durante l’allattamento; si parla persino di cervello annebbiato della madre. Vale a dire che mentre la madre dà il seno al bambino, il suo cervello entra in una sorta di stato di assopimento che le impedisce di elaborare le informazioni come sempre.

Nel neonato succede qualcosa del genere, forse in modo ancora più intenso. Mentre è attaccato al seno, il piccolo è completamente concentrato su questa funzione. La suzione produce endorfine, che a loro volta producono una sensazione di benessere. Possiamo provare a distrarlo, ma di sicuro manterrà la sua concentrazione. Inoltre, è in grado di rilassarsi a tal punto da schiacciare un pisolino nel frattempo.

Mamma e figlio dormono al sole.

Il latte materno ha anch’esso una funzione analgesica. Contiene infatti lattosio, che stimola la produzione e la liberazione di sostanze che producono sollievo. Un tempo veniva somministrato ai bambini il glucosio, per il suo effetto calmante.

L’allattamento materno e modalità alternative

Come c’è da aspettarsi, questa soluzione non può essere applicata in tutti i casi. Il momento in cui viene prelevato un campione di sangue, vengono somministrate delle terapie o dei vaccini ai bambini, non sono sempre l’ideale per procedere con l’allattamento materno. Tuttavia, la OMS ha elaborato una serie di raccomandazioni che si reggono su questo principio.

A tal proposito, gli esperti descrivono una variante conosciuta come “analgesia della madre”. Questo processo non è altro che il nome dato a quel processo universale applicato per calmare il neonato: il grembo materno.

Le braccia della madre sembrano offrire sollievo immediato, per questo sono un’alternativa in casi simili. Se non è possibile allattare al seno -perché non allattiamo o perché non ci sono condizioni favorevoli- le seguenti raccomandazioni possono essere utili:

  • Si consiglia che la madre, il tutore o la persona di cui il bambino si fida siano presenti prima, durante e dopo la somministrazione del vaccino o del trattamento. In nessun caso si consiglia di trarlo in inganno o di lasciarlo da solo con il personale medico.
  • Se il bambino normalmente viene allattato, ma in quel momento non è possibile, si consiglia di farlo prima o dopo l’iniezione.
  • Nei bambini che non vengono allattati, la funzione analgesica del grembo materno è un metodo alternativo efficace. Oppure, si consiglia di distrarlo con dei giocattoli o con il cellulare.

Il seno materno non solo dà nutrimento al neonato, ma gli dona anche calore, affetto e lo connette alla madre. Senza alcun dubbio, quando il bambino viene allattato al seno riceve tutta la protezione e le cure di cui ha bisogno, il che va ben oltre la pure alimentazione. Questo metodo promuove un legame in grado di allontanare timori e dolori, per cui è ampiamente approvato e tenuto in considerazione.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.