I tuoi vestiti di bebè, così piccoli, domani saranno la mia nostalgia

I bambini crescono molto in fretta. E la nostalgia che ci provoca rivedere i vestiti di quando erano ancora dei bebè è un tesoro che porteremo sempre con noi.
I tuoi vestiti di bebè, così piccoli, domani saranno la mia nostalgia
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

I tuoi vestiti di bebè, così piccoli, belli e delicati, domani saranno la mia nostalgia, perché, quando vorrò rendermene conto, correrai per il mondo tra risa e giochi, lontano dal mio grembo, lontano da quei primi mesi nei quali a malapena eri contenuto nelle mani di papà…

Proust diceva che l’amore è lo spazio e il tempo misurati dal cuore. Poche cose possono contenere così tanta verità, perché tutto ciò che è prezioso e amato, tutto ciò che dà senso e vicinanza alla nostra vita, tutto ciò che ci è caro sembra sfuggire alle lancette di un orologio.

A loro volta, un modo che le mamme e i papà hanno di misurare il tempo è quello di farlo attraverso i propri figli. Quei vestiti che ormai non vanno più bene, quelle scarpe che da un mese all’altro non entreranno più, quei centimetri guadagnati in altezza, quel vocabolario ormai sempre più ricco, le conversazioni più profonde e stimolanti… Che fine ha fatto il nostro piccolo bebè?

A volte, questa sensazione ci spaventa, lo sappiamo, ma, inoltre, ci emoziona. Perché quel pigiama che non gli entra più o quella maglietta così dolce con la quale lo vestivate fino a poco tempo fa, e che ora è lui stesso a dirvi che non gli piace, non è che una conseguenza di quel processo naturale della sua crescita normale e armoniosa che vi fa sapere che va tutto bene. Che vi dice che state facendo tutto a meraviglia…

I momenti così intimi di oggi tra te e me saranno la mia nostalgia di domani

Siamo incantate da quella fase nella quale i nostri figli sono ancora così piccoli

Siamo incantate da quella fase nella quale i nostri figli sono ancora così piccoli. Adoriamo le loro manine minute che afferrano le nostre dita, il suono del loro respiro mentre dormono nel nostro grembo. Offrire loro il seno o il biberon è qualcosa di magico, perfetto nella sua essenza, meraviglioso dall’inizio alla fine.

Di questo periodo della prima infanzia ci piace tutto, perché è quando più hanno bisogno di noi; quando, a loro volta, li teniamo più vicino alla nostra pelle, al nostro cuore, ai nostri sensi. Anche se non c’è dubbio che tutte le tappe dei nostri figli siano importanti, quei primi due, tre anni sono quelli che consolidano il legame. È allora che si costruisce questa relazione di attaccamento, lasciando un’impronta nel loro cuore e nel nostro.

Avere nostalgia di quella fase significa sentire la mancanza di quegli istanti di intimità nei quali dimostravamo loro quanto erano amati e benvenuti, e che sarebbero stati sempre protetti, consolati, accuditi… Era un periodo nel quale avevano bisogno di noi quasi quanto del cibo che offrivamo loro. E questo periodo rimarrà per sempre impresso nella memoria. Un qualcosa di cui, quando crescono, sentiamo la mancanza: quell’ansia quasi costante di averci vicino…

Anche i tuoi vestiti, così piccoli, fanno parte di un rituale…

I piccoli vestiti di bebè saranno fonte di nostalgia

Anche quei vestitini così piccoli, così perfetti e incantevoli, fanno parte di un curioso rituale che molte mamme hanno già vissuto sulla propria pelle. Prima che il bebè venga al mondo dedichiamo parte del nostro tempo a scegliere questi capi di abbigliamento. In questo modo possiamo ricamare sulle nostre speranze, incorniciare sogni, proiettare attese e, in qualche modo, iniziare ad amare quel piccolo essere del quale non conosciamo ancora il viso.

In seguito, quando teniamo già il bebè tra le nostre braccia, l’attività di vestirlo e cambiarlo, lavare i vestiti, metterli via e tornare a metterglieli può diventare ripetitiva, ma si adatta al ritmo di quella quotidianità che adoriamo e nella quale ci sentiamo bene.

Tuttavia, quasi senza che ce ne rendiamo conto, quei primi capi di abbigliamento iniziano a depositarsi sul fondo dell’armadio. Ormai non servono più. Fino a quando, alla fine, dedichiamo una giornata a riporre, più delicatamente, quei vestiti così piccoli in una scatola speciale, come se fosse un piccolo tesoro, retaggio di un’epoca perfetta di cui abbiamo nostalgia.

Infine, quelle scatole vengono spesso aperte di nuovo: quei capi di abbigliamento vengono utilizzati ancora. Magari perché aspettiamo un altro figlio, oppure perché una sorella o un’amica aspetta il suo bebè. È un istante magico di cui torniamo a godere, in modo diverso ma non meno intenso.

Cresci, sei sempre più grande e più veloce… ma ogni giorno ti voglio sempre più bene

La fase in cui i bambini saltano e corrono sempre finisce per passare fin troppo presto

Alla fine arriva quella fase. Quella nella quale corrono davanti a voi, in cui vi sfuggono dalle mani, quando tutto richiama la loro attenzione e vi bombardano di domande. Quando non hanno un attimo di tregua e la loro cerchia di conoscenze si espande fino a comprendere i loro coetanei, per creare quei rapporti sociali che, a poco a poco, li porteranno alla scoperta del mondo.

Tutto ciò è buono, sensazionale e necessario. I bambini crescono e noi con loro. Sentire la mancanza di una fase non è un fatto negativo. Se un giorno scopriamo i loro vestiti di bebè in un vecchio cassetto e veniamo abbracciate dalla nostalgia, non c’è nulla di male. È una parte del nostro passato, è un pezzo in più di quel puzzle perfetto che rimane ancora incompleto, lì dove la vostra mano, il vostro amore, la vostra pazienza e vicinanza continuano a essere indispensabili per i vostri figli.

Indipendentemente dalla loro età.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Bowlby, J. (1986). Vínculos afectivos: formación, desarrollo y pérdida. Madrid: Morata.
  • Bowlby, J. (1995). Teoría del apego. Lebovici, Weil-HalpernF.
  • Garrido-Rojas, L. (2006). Apego, emoción y regulación emocional. Implicaciones para la salud. Revista latinoamericana de psicología, 38(3), 493-507. https://www.redalyc.org/pdf/805/80538304.pdf
  • Marrone, M., Diamond, N., Juri, L., & Bleichmar, H. (2001). La teoría del apego: un enfoque actual. Madrid: Psimática.
  • Moneta, M. (2003). El Apego. Aspectos clínicos y psicobiológicos de la díada madre-hijo. Santiago: Cuatro Vientos.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.