I diversi tipi di socializzazione
La socializzazione è fondamentale nella costruzione della personalità e dell’identità dei ragazzi e delle ragazze. Affronta aspetti centrali riguardanti l’incorporazione di conoscenze, abilità, concezioni e idee sulla realtà. Oggi parliamo di tipi di socializzazione a seconda dell’istituzione che se ne occupa o del momento o della fase della vita in cui ci troviamo. Classificati in socializzazione primaria, secondaria e terziaria, li descriveremo di seguito.
Cos’è la socializzazione?
È un processo attraverso il quale l’essere umano apprende nel corso della sua vita gli elementi socioculturali del suo ambiente. La socializzazione implica l’interiorizzazione delle norme e dei valori di una specifica società e cultura per integrarli nella propria personalità.
Inizia alla nascita e si evolve durante tutte le fasi del ciclo di vita. La persona adotta modelli sociali raggiungendo la necessaria autoregolazione che conferisce ai suoi atti indipendenza e autonomia.
Infatti, come afferma lo psicologo Santiago Yubero, “si può dire che l’autoregolazione è alla base della socializzazione, che richiede non solo consapevolezza cognitiva ma anche, e soprattutto, controllo emotivo “.
Tipi di socializzazione: primaria, secondaria, terziaria
La socializzazione è un processo che consente agli individui, fin dai primi anni di vita e di generazione in generazione, la trasmissione di cultura, valori e comportamenti sociali, in contesti specifici.
Ciò consente loro di apprendere e condividere conoscenze specifiche, sviluppare il proprio potenziale ed espandere le proprie capacità, al fine di adattarsi alla vita nel modello di società in cui sono cresciuti.
Socializzazione primaria
Tra i diversi tipi di socializzazione probabilmente la socializzazione primaria è la più importante, poiché è la prima fase che l’individuo attraversa durante l’infanzia. È la loro introduzione nella società e la base su cui si baseranno in seguito altre socializzazioni.
Nella socializzazione primaria il soggetto interiorizza un ‘mondo oggettivo’ sociale costruito da altri significativi che, in questo caso, è la famiglia, che è colei che svolge il ruolo di agente socializzante primario.
Il nucleo familiare è incaricato di soddisfare i bisogni fisici dei bambini, ed è qui che si verificano le dinamiche in cui si evolveranno e progrediranno. In questo modo, si svilupperanno a livello cognitivo, sociale, psicologico e di conformazione della personalità e verranno generati determinati modelli di comportamento.
La caratteristica principale della socializzazione primaria è la sua forte carica affettiva, che influenza e determina in un certo modo lo sviluppo psicoevolutivo del bambino. Così come il modo in cui il tipo e le caratteristiche specifiche della famiglia influiscono anche in relazione a fattori quali il livello socioeconomico, il livello di istruzione, i valori religiosi, morali e sociali.
Tipi di socializzazione: secondaria
La socializzazione secondaria è quella successiva alla primaria che introduce il soggetto, già socializzato, in nuovi settori del mondo oggettivo della società. È proprio l’ingresso nel mondo accademico che suppone un cambiamento importante per le persone, essendo l’istituzione scolastica il principale agente socializzante.
La scuola presuppone l’apprendimento e l’interiorizzazione di norme e valori sociali che rafforzano o, a volte, contraddicono quelli appresi durante la socializzazione primaria. La scuola è l’ambiente formale in cui avviene la trasmissione culturale, il riconoscimento dell’autorità e delle gerarchie, nonché l’apprendimento di determinati modelli di comportamento.
La socializzazione secondaria e il gruppo dei pari
La scuola è l’ambiente per eccellenza in cui si sviluppano le diverse relazioni sociali e si formano i cosiddetti gruppi dei pari. Questi sono formati da amici e compagni di scuola, con i quali i bambini e gli adolescenti inizieranno ad avere un rapporto più stretto, diventando il loro riferimento principale.
I gruppi di pari offrono la possibilità di condividere simpatie e hobby, implicano sostegno e comprensione reciproci in cui i giovani cercano di riaffermare se stessi e ottenere accettazione. Il gruppo dei pari costituisce lo scenario più importante per il processo di formazione dell’identità e della personalità.
Il gruppo dei pari si forma come una sottocultura giovanile in cui esistono forti legami di lealtà, con propri codici, mode, modi di comportarsi e di relazionarsi gli uni con gli altri. Nel gruppo si rafforza il bisogno di indipendenza e autonomia rispetto all’autorità degli adulti, principalmente dei genitori.
Vale la pena ricordare che, insieme alla scuola e al gruppo dei pari, i media agiscono come un agente sociale secondario molto potente. Attualmente, grazie alla tecnologia e ai social network, circolano molte informazioni e viene data visibilità alla moda, ai valori e agli stili di vita promossi da persone e aziende di grande influenza.
Tipi di socializzazione: terziaria
Alcuni autori parlano di una terza fase del processo di socializzazione delle persone, che inizia con la vecchiaia e coincide con il pensionamento. Ciò comporterebbe grandi cambiamenti nelle routine e nei rapporti sociali quotidiani legati al mondo del lavoro.
Altri autori sostengono che la socializzazione terziaria presupponga un diverso livello di socializzazione e che sia vissuta da quelle persone che hanno sperimentato una deviazione dalla norma sociale, come le persone che hanno commesso reati e sono in carcere, che devono attraversare una fase di risocializzazione come condizione per potersi reinserire nella società.
Gli agenti sociali preposti alla socializzazione o risocializzazione terziaria sono le autorità competenti e i professionisti che fanno parte degli istituti penitenziari, come psichiatri, medici, psicologi, educatori sociali, ecc.
Agenti socializzanti
La socializzazione avviene attraverso una costante interazione con gli agenti sociali, a seconda dell’età o della fase della vita in cui si trova una persona. Ci riferiamo alle diverse istituzioni che compongono la società, tra cui la famiglia, la scuola ei media.
La famiglia è uno strumento efficace per la trasmissione dei valori e lo farà seguendo stili genitoriali permissivi, negligenti, autoritari o democratici. In questo senso, osserveremo una socializzazione repressiva o una socializzazione partecipativa.
A scuola, da parte loro, i bambini stabiliscono relazioni sociali con i loro coetanei e con gli anziani. Allo stesso tempo, genera e promuove dinamiche scolastiche all’interno della propria famiglia.
La cerchia sociale del piccolo si allarga con i padri e le madri della scuola, con la generazione delle attività extrascolastiche e quelle dell’ambiente lavorativo, trasformando le dinamiche degli incontri sociali e familiari.
Tutto questo avviene anche in un ambiente solcato dall’incessante influenza dei media, oggi non solo concentrati e statici nelle tradizionali televisioni o radio, ma nella presenza ubiqua e assoluta degli schermi mobili.
Sono indubbi i profondi cambiamenti apportati dalla tecnologia della comunicazione digitale negli stili di vita e nei comportamenti. Così come è sempre più evidente che la sua gestione definisce spazi di inserimento e forme di interazione all’interno della famiglia e della società.
Importanza della socializzazione
La socializzazione consente al bambino di integrarsi nella società. Questo passa attraverso il loro adattamento ai loro coetanei e mette in relazione interattiva il patrimonio di tradizioni economiche, sociali, tecnologiche, religiose, estetiche e linguistiche ereditate. Con questo sfondo, la persona si posiziona e stabilisce la sua condizione e il suo ruolo nella comunità.
In sostanza, l’importanza risiede nel fatto che rende i bambini ei giovani autosufficienti, controllati, autonomi. Con la capacità di realizzare le proprie attività individualmente secondo le regole che la società ha.
Sotto questi parametri, una socializzazione fruttuosa e armoniosa è di fondamentale importanza.
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