Il bambino si sveglia di notte: è normale?

Il bambino si sveglia di notte: è normale?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

C’è un nome concreto nel campo della medicina per i bebè che si svegliano più volte nel corso della notte: bambini normali. Il ciclo del sonno dei più piccoli è a volte fonte di stress per i genitori, ma necessita di due soli ingredienti magici: tempo e pazienza. La stessa che serve mentre il loro cervello matura. Ecco come comportarsi se il bambino si sveglia di notte.

Molti genitori credono di dover “insegnare a dormire” ai propri figli. Hanno bisogno di abitudini e routine per sentirsi sicuri, prevedere cosa succederà e costruire associazioni per comprendere il mondo che li circonda.

Quando si parla di sonno, siamo davanti a un istinto biologico, una dimensione ancora immatura nei neonati e nei bambini più piccoli. Solo il tempo e un adeguato sviluppo riusciranno a trasformarlo in un riposo ininterrotto che dura tra le sette e le nove ore di seguito.

Perché il bambino si sveglia di notte?

La dimensione del sonno rimane ancora oggi un mistero. Ci sono studi che rivelano che un feto di 32 settimane è già in grado di sognare mentre dorme nel ventre della madre. Esiste però qualcosa che la scienza non riesce a spiegare: perché alcuni bambini dormono tutta la notte e altri sono incapaci di riposare per tre ore di fila.

Genitori e figli dormono.

Non importa che un bebè di poche settimane abbia solo una minima esperienza di vita. Nel cervello è instaurata la base di una personalità unica e di bisogni esclusivi che lo rendono diverso da tutti gli altri. Perciò è necessario essere sensibili a queste sue necessità.

L’ansia e la paura non dormono mai

Se nostro figlio si sveglia durante la notte, si creerà a poco a poco un’atmosfera d’ansia e di preoccupazione. Ci chiederemo se va tutto bene, se è malato o se stiamo sbagliando qualcosa.

  • Se si sveglia nel corso della notte è del tutto normale.
  • La vita reale non coincide sempre con quello che si legge nei libri. Non sempre le formule funzionano e i bambini non sono tutti uguali.
  • Un bambino appena nato dipende completamente da noi. La notte, la luce spenta e la solitudine  sono per molti piccoli una terribile fonte di ansia e paura. Temono per la loro sopravvivenza, non sanno se tornerete, se rimarranno da soli al buio per sempre.
  • Quasi la totalità delle azioni di un bambino è istintiva. Non possiamo convincerlo che non gli succederà niente quando lo lasciamo nella culla. L’unica cosa che comprende è la sicurezza del contatto fisico, la sensazione di protezione della voce materna e delle braccia.

Con il tempo anche questa paura, come tanti timori di origine istintiva, si spegnerà. Nel frattempo serve solo una grande dose di pazienza e di comprensione.

Un bimbo addormentato dirige un concerto di insetti.

Come affrontare le veglie notturne di nostro figlio?

I neurologi affermano che il cervello di un bambino matura del tutto quando ha circa sette anni. Tutte le sue reti neurali sono circondate da mielina, perciò le sue connessioni mentali cambiano finché i suoi cicli del sonno sono più regolari e si riducono i terrori notturni. Se il bambino si sveglia di notte, quindi, non c’è niente di strano.

Sapere che un bambino inizia a riposare in maniera regolare verso i sette anni può essere uno shock per i genitori. I primi cambiamenti avvengono già a tre anni e, in generale, si riscontra una grande differenza da bambino a bambino.

Qual’è la migliore tecnica per addormentare un bambino?

Fino a non molto tempo fa andava di moda il “metodo Estivill” che consigliava di lasciare che il bambino piangesse da solo nella culla fino ad addormentarsi. Adesso lo stesso autore afferma il contrario.

  •  Se il bambino si sveglia di notte non è consigliabile lasciarlo piangere. È una fonte di stress inutile per il bebè che potrebbe essere eliminata con una carezza, una parola o un abbraccio con cui dimostrargli che va tutto bene.
  • Non esiste una formula magica che valga per tutti i bambini. Ogni madre deve trovare il metodo più efficace per suo figlio, e lo scoprirà con il tempo, per caso o con l’abitudine.
  • Infine, non bisogna lasciare che i bambini arrivino molto stanchi alla culla o al letto. I riposini durante il giorno conciliano il sonno profondo, mentre i giochi e ciondoli luminosi attivano l’attenzione. Di notte, meglio toglierli.
Una bambina dorme abbracciata a un peluche.

 

Portate pazienza, non è sempre facile adattarsi a un mondo in cui all’improvviso si spegne la luce e vostro  figlio non sa cos’è successo e se tornerete da lui. I mesi, gli anni e l’amore forniranno le risposte a ogni sua insicurezza.


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