La voce materna: fonte di sostegno emotivo

La voce materna è il suono più dolce per i bambini, un suono che conoscono fin da quando sono nell'utero.
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

La voce materna è il legame più forte con cui il nostro bambino si apre al mondo per sentirsi amato e al sicuro. Ogni nostra parola crea in lui nuovi circuiti neuronali.  Non esitiamo, quindi, a parlargli, ad “accarezzare” la sua mente con frasi colme di affetto.

È curioso. Sebbene in un certo senso i ricercatori avessero già intuito che la chiave dello sviluppo linguistico di un bambino è la madre (più che altro perché il rapporto “madre-figlio” è, in genere, più intimo del rapporto “padre-figlio”), quello che ancora non avevano scoperto è l’enorme quantità di attività neuronali che la voce della madre in genere stimola.

Lo studio è stato realizzato presso la Stanford University, negli Stati Uniti, ed è stato pubblicato non molto tempo fa in diverse riviste specializzate. In base a questa ricerca, la voce materna è uno degli stimoli più potenti in grado di favorire lo sviluppo cerebrale di un bambino 

Continuate a leggere, vi spieghiamo tutto nel seguente articolo!

La voce materna e lo sviluppo sociale dei bambini

Quando si cresce un bambino, ogni stimolo è importante. Così importante da essere quasi inimmaginabile. È ovvio che anche la voce del papà è fondamentale.

Così come la voce di qualsiasi altra persona che trascorra con il neonato abbastanza ore da essere quello “stimolo” quotidiano da cui imparare a conoscere il modo.

Vinod Menon è lo psichiatra e neurologo che ha diretto lo studio. In base alla sua esperienza e ai risultati ottenuti in questa ricerca, l’impatto emotivo che la voce della madre ha sul cervello del bambino è superiore a quello della voce di qualsiasi altro individuo.

È un vincolo quasi istintivo che matura fin da quando il bambino si trova nel ventre materno. Vediamolo nei dettagli.

La voce materna è per il bambino lo stimolo più potente

La vita nell’utero, un intero mondo di suoni da scoprire

L’utero materno non è un posto silenzioso. Difatti, sappiamo che la capacità di questo mezzo di trasmettere i suoni è molto più elevata di quella dell’aria.

  • Il feto ascolta ogni suono che si produce intorno a lui. E tra questi suoni, c’è una voce che lo accompagna ogni giorno, in ogni istante. È la voce materna. 
  • La formazione dei padiglioni auricolari inizia già nelle prime settimane di gestazione. Poco a poco maturano e si sviluppano su entrambi i lati del viso. Ma sappiamo che già in questa fase sono in grado di ricevere determinati suoni.
  • Vi sorprenderà sapere che l’utero materno è capace di ricevere suoni a un’intensità compresa tra i 50 e i 60 decibel. È come conversare normalmente con una persona che si trova di fronte a noi.
  • La cosa curiosa è che il tipo di suono che si sente meglio nell’utero è quello che ha una frequenza più alta. Quindi, qualsiasi voce femminile sarà più stimolante per il feto.

La voce materna ci aiuta a crescere

Dopo nove mesi trascorsi dentro al ventre materno, quando il bambino viene al mondo, riconosce perfettamente la voce della madre. Non gli è affatto sconosciuta.

Poche cose sono adatte a ridurre lo stress, il pianto e la paura di un bambino come la voce materna.  Una voce che lo consola in tono tranquillo e carico di amore.

È allora che viene rilasciato quel potente ormone, l’ossitocina. Una sostanza fondamentale per rinforzare il vincolo madre-figlio e per placare la quantità di cortisolo nel sangue.

  • Secondo il lavoro svolto presso la Stanford University, la voce materna è capace di attivare molteplici circuiti neuronali contemporaneamente. E ciò avviene proprio per quell’unione emotiva così intensa, tra madre e figlio.
  • Tutto ciò farà sì che il bambino cominci a controllare meglio le proprie emozioni, a capire come funziona il processo di ricompensa, a riconoscere volti e a sviluppare gradualmente competenze sociali e linguistiche.

Se instauriamo con i nostri figli un dialogo regolare e stimolante fin da quando sono nell’utero, tutto ciò farà sì che siano più competenti nello sviluppo del linguaggio.

Ebbene, non ne trarranno beneficio solo le competenze linguistiche. Un comportamento essenziale come parlare senza gridare, mantenendo sempre lo stesso tono di voce e ascoltando in maniera rispettosa, aiuterà il bambino, al momento di provare empatia, a esternare le proprie emozioni e integrarsi nel mondo.

Non possiamo dimenticare neanche che è proprio il linguaggio a renderci umani. Per questo è importantissimo che comprendiamo che prima di cominciare a parlare, un bambino capisce già moltissime cose. Più di quante immaginiamo.

Il suo sguardo e le sue orecchie, e prima di tutto il suo cervello, sono molto ricettivi a quello che accade intorno a lui e che lo riguarda.

La voce materna è quella carezza che calma le sue paure la sera, che gli fa spuntare il sorriso la mattina e che rinforza quotidianamente la sua autostima con quel tono vicino, affettuoso e rispettoso.  Allora usiamolo, parliamo al nostro bambino ogni giorno!


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