L'orticaria durante la gravidanza

L'orticaria durante la gravidanza

Ultimo aggiornamento: 04 giugno, 2018

L’orticaria, che si manifesta con la presenza di macchie rosse sulla pelle che provocano prurito, è uno dei tanti malesseri di cui può soffrire una donna incinta. Approfondiamo le sue possibili cause e le sue conseguenze sulla salute della mamma e del bebè.

Nel periodo della gestazione, il corpo della donna subisce una grande quantità di alterazioni, che si manifestano a livello sia fisico che mentale. Molte di esse sono associate a dei cambiamenti che si producono nella pelle. L’orticaria durante la gravidanza è un malessere di cui soffrono diverse donne.

L’orticaria consiste nella comparsa di lividi che provocano prurito sulla pelle. Si tratta di uno dei tanti disturbi che possono presentarsi durante la gravidanza. Solitamente, per le future madri è enormemente fastidiosa.

In generale, l’orticaria può comparire nel terzo trimestre, soprattutto se si tratta della prima gravidanza della donna. Questa malattia si manifesta attraverso eruzioni rossastre che provocano prurito nella regione addominale, ma che possono estendersi anche alle estremità.

Inoltre, è causa di notevole preoccupazione. La paura per queste macchie così appariscenti porta le future madri ad associarle a disturbi più gravi, ma che non hanno nulla a che vedere con la loro situazione.

Nelle righe che seguono vedremo quali sono le informazioni più importanti da conoscere sull’orticaria durante la gravidanza. In questo modo potrete sapere quali sono le cause, in che modo trattarla e quali sono i casi nei quali dovreste allarmarvi a causa di possibili complicazioni.

Cause dell’orticaria durante la gravidanza

Secondo l’Associazione Americana per la Gravidanza (APA), 1 donna su 150 in stato interessante soffre di malattie della pelle come l’orticaria, nota anche come PUPPP (Pruritic Urticarioid Papules and Plaques of Pregnancy – “papule e placche orticaroidi pruriginose della gravidanza”).

Una delle cause che provocano sintomi come il prurito e la secchezza è il fatto che, in gravidanza, nell’organismo della donna si presenta una serie di cambiamenti ormonali molto importanti.

Tra le altre conseguenze, questi cambiamenti hanno l’effetto di aumentare la produzione di un ormone chiamato “estrogeno”. D’altra parte, anche lo stiramento della pelle può essere all’origine di questi problemi.

L'origine dell'orticaria durante la gravidanza deriva da cause non ancora del tutto conosciute

Ciononostante, la radice dell’orticaria o PUPPP può risiedere in altre cause, che, in gran parte, sono ancora ignote. Alcune tra quelle che sono state verificate fino a oggi sono:

  • Reazioni allergiche. Ci sono diversi alimenti, batteri o sostanze che possono risvegliare una reazione che favorisca la comparsa di questi lividi sulla pelle della gestante. Il corpo libera istamina, una sostanza che ha il compito di combattere questi microrganismi patogeni.
  • Stress emotivo. Di solito, il cocktail di emozioni e i cambiamenti ormonali di questa fase si manifestano attraverso qualche patologia. La pelle è una delle prime candidate a subirne le conseguenze, così come l’apparato digerente.
  • Stiramento della pelle. Può provocare la rottura del tessuto connettivo. Come conseguenza, il corpo genera una reazione infiammatoria che produce questi lividi.

D’altra parte, tra le cause dell’orticaria sono da citare anche problemi come il lupus, le malattie autoimmuni e patologie gravi come la leucemia. Ad ogni modo, questi fattori scatenanti non sono stati riscontrati nelle donne in gravidanza.

L’orticaria durante la gravidanza si manifesta attraverso eruzioni rossastre che provocano prurito nella regione addominale, ma che possono estendersi anche alle estremità.

Trattamento dell’orticaria durante la gravidanza

L’orticaria scompare immediatamente dopo il parto, oppure alcuni giorni dopo. Tuttavia, solitamente la terapia si rivolge al trattamento dei sintomi. Come è già stato detto, il prurito può risultare estremamente fastidioso per la donna; inoltre, grattarsi eccessivamente può portare a ferite di maggiore gravità.

Di conseguenza, solitamente si procede alla somministrazione di corticosteroidi topici, così come di emollienti e antistaminici. In tutti i casi, naturalmente, questi farmaci possono essere assunti solo su prescrizione medica. Alcune donne possono presentare un’eccessiva sensibilità a queste sostanze: in questi casi, bisogna cercare delle soluzioni alternative.

Anche se l’orticaria scompare immediatamente dopo il parto, oppure alcuni giorni dopo, solitamente la terapia si rivolge al trattamento dei sintomi.

L’orticaria durante la gravidanza è rischiosa?

È importante sottolineare il fatto che l’orticaria durante la gravidanza non provoca rischi né per la madre né per il bebè. In generale, l’orticaria durante la gravidanza è inoffensiva, e tende a scomparire nei periodi che sono già stati citati.

Il prurito provocato dall'orticaria durante la gravidanza può essere estremamente fastidioso

In casi gravi, può arrivare a provocare problemi respiratori. Questi casi, però, rappresentano un’esigua minoranza. Possono presentarsi quando l’infiammazione compromette la gola. In queste occasioni, si ricorre a iniezioni di farmaci che sortiscono un effetto immediato.

Ciononostante, è assolutamente fondamentale rivolgersi al medico non appena vengono  individuati i primi sintomi. Non è possibile prevenire l’orticaria durante la gravidanza, ma è essenziale scartare la possibilità che possa trattarsi di una malattia più complessa.

Quindi, se notate dei lividi rossi sul vostro addome, oppure se questi si sono già estesi ad altre parti del vostro corpo, dovreste passare all’azione. Non siete in pericolo né voi né il vostro bebè, ma è sempre meglio godere della tranquillità fornita da un’assistenza medica professionale.

Non dimenticate che, per alleviare i fastidi maggiormente sgradevoli, potete sempre ricorrere (previa consultazione con il medico) ad alcuni rimedi casalinghi.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.