Vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza

Vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza

Ultimo aggiornamento: 25 giugno, 2018

Quando si pianifica una gravidanza,  occorre adeguare le proprie abitudini alle nuove esigenze del corpo, affinché questo sia un ambiente accogliente per la nuova vita. Non solo, ma bisogna prendere alcune precauzioni utili al futuro sviluppo del feto. Rientrano in questo discorso anche una serie di vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza.

Prima della gravidanza si raccomanda di visitare gli specialisti. Ci aiuteranno a far sì che il nostro organismo si trovi nelle condizioni migliori per procreare. Tra i consigli che questi possono darci, ci sono anche alcune vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza.  

L’opportunità di farle viene valutata attraverso una piccola analisi del sangue, che ci dirà se abbiamo bisogno di qualche vaccino per prevenire possibili malattie nel corso della gestazione. Inoltre, le vaccinazioni possono rappresentare un aiuto nel processo del concepimento, perché predispone il sistema immunitario a ricevere i gameti maschili, considerati un elemento estraneo.

Allo stesso modo, il ruolo dei vaccini consiste nel sommarsi alle difese dell’organismo per contrastare infezioni di tipo virale, che sferrano il loro attacco di fronte a un evento che lo indebolisce. Al riguardo, la ricezione e la permanenza dei geni appartenenti al padre deve attraversare un processo di adattamento che comporta degli sforzi aggiuntivi da parte del sistema immunitario.

Le vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza servono a proteggere le madre e il bambino

Quali sono le vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza?

Ogni donna che stia cercando di avere un figlio deve mettersi a disposizione di uno specialista che possa indicarle quali sono le vaccinazioni raccomandate prima della gravidanza. È possibile che alcune sostanze immunizzanti possano venire somministrate quando la gravidanza si trova già in stato avanzato. Quelle, però, che comportano l’inoculazione di un virus attivo non devono essere somministrate alle donne incinte.

Quelli che seguono sono i vaccini più importanti che si consiglia di inoculare per lo meno sei mesi prima della gravidanza.

  • Si consiglia di dare priorità alla vaccinazione della rosolia e alla trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia). Quest’ultima deve essere aggiornata; vale a dire che la seconda dose deve essere diversa da quella che è stata somministrata la prima volta.
  • La vaccinazione contro la rosolia va rinforzata un mese dopo che è stata inoculata.
  • Altre raccomandazioni riguardano l’immunizzazione contro i virus più diffusi, come quelli dell’epatite A e B e della varicella.
  • Il DPTa è la vaccinazione che fornisce protezione da difterite, tetano e pertosse. Viene raccomandata nel caso in cui siano trascorsi più di dieci anni dall’ultimo richiamo ricevuto dalla futura madre.
  • Se una donna programma di restare incinta in un periodo vicino a quello in cui si propaga l’influenza, può essere raccomandabile anche il vaccino contro questa malattia.

Quali sono i rischi in assenza di vaccinazione?

Che alcuni vaccini provochino degli effetti secondari nelle persone che lo ricevono è del tutto normale. Altrettanto normale è che si possano avvertire sintomi simili a quelli prodotti dalla malattia trattata. Tuttavia, esiste un dibattito sociale sui gravi effetti che, nel lungo periodo, possono essere provocati dai vaccini, soprattutto nei bambini. I rischi dati dall’assenza di una vaccinazione, però, tendono ad essere molto maggiori.

Vaccinarsi rappresenta una responsabilità nei confronti do noi stessi e degli altri

In questo senso, molte persone hanno deciso di sottrarsi alla somministrazione dei vaccini, sostenendo che non sono necessari e che non offrono garanzie sulla loro efficacia. Inoltre, in alcuni casi, c’è chi ritiene che gli effetti secondari potrebbero essere più gravi delle malattie che intendono prevenire.

Ciononostante, gli specialisti spiegano che la vaccinazione rappresenta una responsabilità nei confronti della salute del futuro bebè e della stessa madre. Questa pratica previene potenziali danni al loro benessere. Per questo motivo una donna non vaccinata affronterà una gravidanza esposta a un maggior numero di rischi, che, anche se potrebbero non presentarsi, la rendono più vulnerabile.

Se la gravidanza ha inizio senza che vengano prese queste precauzioni, la madre dovrà fare maggior attenzione a non esporsi troppo al pericolo, evitando il contatto con qualunque agente virale, che potrebbe nascondersi ovunque. Allo stesso modo, esistono casi nei quali la situazione lavorativa espone con maggior forza la futura madre a diversi virus, come accade, per esempio, a chi lavora in ambito educativo e sanitario.

È altrettanto importante conoscere lo stato vaccinale del partner. È possibile, infatti, che un contagio da parte sua possa mettere a rischio la donna incinta. Allo stesso modo, deve fare attenzione alla sua probabilità di essere contagiato da un virus, a causa della sua situazione lavorativa.

Non essere vaccinati comporta un rischio per la nostra salute e quella di tutta la comunità. È proprio grazie alla vaccinazione che è possibile rallentare le propagazione di molti virus. È necessario comprendere che la prevenzione è fondamentale, perché non abbiamo la possibilità di sapere in quale momento ci troveremo esposti e privi di difese.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.