Che effetto hanno su di noi i confronti sociali?

Spesso, confrontarci con gli altri può provocarci ansia o una grande frustrazione. Per questa ragione, è importante che sappiamo come valutare in maniera positiva i confronti sociali.
Che effetto hanno su di noi i confronti sociali?

Ultimo aggiornamento: 11 giugno, 2019

Ci confrontiamo costantemente con le persone che ci circondano e che appartengono alle nostre reti sociali, con i personaggi pubblici e persino con quelli di finzione. Normalmente, l’opinione generale sui confronti sociali tende a essere negativa, spingendoci a evitarli il più possibile.

E se invece vi dicessimo che i confronti sociali fanno parte del carattere dell’essere umano?

Abbiamo bisogno di confrontarci con gli altri?

Leon Festinger, autore della teoria del confronto sociale e della dissonanza cognitiva, afferma che tutti noi abbiamo bisogno di mettere alla prova le nostre opinioni e le nostre abilità. In altre parole, abbiamo bisogno di sapere che siamo individui coerenti e che le nostre scelte e opinioni sono valide.

Secondo lo psicologo Joel Feliu, noi tutti diamo inizio a un processo di confronto con le altre persone, allo scopo di ottenere alcune certezze, trovandoci nell’impossibilità di disporre di un altro mezzo per verificare la validità delle nostre opinioni e abilità.

i confronti sociali possono essere occasione di miglioramento

Inoltre, anche quando le opzioni a nostra disposizione sono facili e la scelta sembra chiara, spesso tendiamo a riporre la nostra fiducia nelle opinioni degli altri. In altre parole, abbiamo più fiducia nella loro opinione che nella nostra per sapere che cosa dobbiamo dire, fare o pensare.

Ciononostante, Feliu sostiene che i confronti non siano casuali, ma che abbiamo la tendenza a farli con persone che consideriamo più simili a noi. Di conseguenza, più riconosciamo una certa affinità con l’altra persona, più abbiamo fiducia in lei per valutare le nostre opinioni e abilità.

Tutta questa riflessione ci conduce al concetto di uniformità di gruppo. Il fatto che abbiamo bisogno di opinioni affidabili da parte di chi giudichiamo simile a noi si traduce nel desiderio di uniformità di gruppo. In altre parole, nel desiderio di voler assomigliare di più agli altri e che gli altri assomiglino di più a noi.

Dissonanza cognitiva

Che cosa accade quando i nostri comportamenti e opinioni non coincidono con quelli delle persone che riteniamo simili a noi? Secondo Festinger, quando i confronti sociali mostrano delle dissonanze, si produce una dissonanza cognitiva.

Questa dissonanza ci provocherebbe un malessere psicologico, che a sua volta ci porterebbe a realizzare dei cambiamenti nelle nostre decisioni, opinioni, comportamenti e, in definitiva (e inconsapevolmente), nel nostro sistema cognitivo.

Confronti sociali: fino a che punto sono dannosi?

Ora che sappiamo che i confronti sociali fanno parte del carattere umano, in che modo confrontarci con gli altri influisce su di noi?

Confrontarci con gli altri ci colpirà in maniera molto differente, a seconda del senso che attribuiamo a questo confronto. Il modo in cui valutiamo la nostra situazione con quella di un’altra persona può danneggiare seriamente la nostra autostima e nuocere al nostro autoconcetto.

Da una parte, dobbiamo comprendere che tutti noi ci troviamo in una situazione di vita assolutamente unica, in quanto risultato di esperienze differenti. In altre parole, significa comprendere che gli avvenimenti che si sono succeduti fino a dare forma alla vostra attuale condizione e a quella dell’altra persona sono stati molto diversi. Associare le vostre abilità con la situazione di un’altra persona può, infatti, danneggiare il vostro senso di autoaccettazione.

D’altra parte, come recita il detto “non si giudica un libro dalla copertina“, dobbiamo anche comprendere che le apparenze ingannano. La dottoressa ed esperta in benessere Susan Biali segnala l’importanza del fatto che l'”aspetto esteriore” degli altri non può essere confrontato con il vostro “aspetto interiore”.

Con l’avvento dei social network, è molto comune che ci accada di confrontare la nostra vita con quella degli altri, guardando il loro profilo Fabebook o Instagram, quando, in fin dei conti, l’unica fonte di cui disponiamo sono le loro fotografie.

I confronti sociali come mezzo di ispirazione

Ognuno di noi è un individuo unico, dotato di caratteristiche proprie. Ed è altrettanto vero che, se ci confrontiamo continuamente con gli altri, stiamo attribuendo a noi stessi delle esigenze che ci sono aliene. Tuttavia, esiste una maniera sana di utilizzare i confronti sociali: l’ispirazione.

tutti noi desideriamo trovare delle affinità negli altri

“Sii te stesso: tutti gli altri posti sono già occupati”.

– Oscar Wilde –

Vedere che gli altri vanno avanti e raggiungono i propri sogni mentre a voi rimane ancora molto da fare è davvero frustrante e può anche generare una forte ansia. Quando vi confrontate con gli altri, trasformate in motivazione questa frustrazione o invidia di non poter ottenere ciò che loro possiedono.

Per questo motivo, confrontarsi con gli altri deve sempre essere un’attività orientata al miglioramento. Osservate quelle persone da un altro punto di vista, come un modello da seguire o una meta da raggiungere che vi aiuti a ottenere ciò che desiderate. Analizzate ciò che hanno fatto per ottenere ciò che hanno e motivate voi stessi dicendo: “se ci sono riusciti loro, posso farcela anch’io“.


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  • Biali, S. (2010). Live a live you love: seven steps to a healthier, happier, more passionate you. Beaufort Books.
  • Festinger, L. (1975). Teoría de la disonancia cognoscitiva. Instituto de Estudios Políticos. España
  • Ibáñez, T., Botella, M., Domènech, M., Feliu, J., Martínez, L.M., Pallí, C., Pujal, M. y Tirado, F.J. (2004). Introducción a la psicología social. Editorial UOC. España: Barcelona.

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