Manifestazioni parossistiche non epilettiche nei bambini

Spesso, le manifestazioni parossistiche vengono confuse con le crisi epilettiche, ma, in realtà, sono molto più frequenti.
Manifestazioni parossistiche non epilettiche nei bambini
Sara Viruega Encinas

Scritto e verificato la farmacista Sara Viruega Encinas.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

Le manifestazioni parossistiche non epilettiche (MPNE) sono un gruppo di disturbi ricorrenti dalla brusca comparsa e di breve durata, che si presentano di frequente nei bambini. Si tratta di disturbi molto più diffusi dell’epilessia, anche se, a livello popolare, non sono altrettanto noti. La loro prevalenza si colloca tra il 5 e il 20% della popolazione infantile. Approssimativamente, 10 bambini e adolescenti su 100 soffrono in qualche occasione di MPNE, nel corso della loro vita.

È importante sapere in che cosa consistono queste manifestazioni, per riuscire a distinguerle da altri disturbi, come le crisi epilettiche o le convulsioni febbrili. Se vengono diagnosticati precocemente, è possibile identificarne la causa ed evitare trattamenti non necessari. Leggete questo articolo per saperne di più.

Come vengono classificate le manifestazioni parossistiche?

Le manifestazioni parossistiche possono essere epilettiche o non epilettiche. Tuttavia, in questa occasione ci dedicheremo solamente a queste ultime, per poterle studiare con maggior dettaglio.

Come abbiamo detto, le MPNE comprendono un insieme di disturbi diversi prodotti da disfunzioni del cervello, con la particolarità che questi non sono provocati da un’iperattività neuronale, come accade invece nei disturbi epilettici.

Possono essere classificati in vari gruppi, in base alle loro manifestazioni cliniche:

  • Ipossia cerebrale. Sono le MPNE più frequenti. Si verificano per una perdita temporanea di coscienza, a causa di una riduzione del flusso del sangue al cervello.
Le manifestazioni parossistiche sono frequenti e spesso non richiedono alcun trattamento
  • Narcolessia o cataplessia.
  • Sonnambulismo.
  • Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS).
  • Terrori notturni.
  • Incubi.
  • Movimenti ritmici nella transizione dal sonno alla veglia.
  • MPNE motorie. Sono caratterizzate da movimenti bruschi e involontari.
  • Mioclonie benigne del neonato.
  • Torcicolli parossistici benigni del neonato.
  • Deviazione oculare benigna parossistica del neonato.
  • Sindrome di Sandifer.
  • Spasmus nutans.
  • Tic.
  • Fremiti.
  • Ipereclepsia.
  • Discinesia iatrogena.
  • Tremori del neonato.
  • Stereotipie e ritmie motorie.
  • Connesse a patologie sistemiche.
  • Respiratorie.
  • Cardiache.
  • Digestive.
  • Metaboliche.
  • Dovute a farmaci o droghe.
  • Psicologiche o psichiatriche.
  • Altre.
  • Emicrania.
  • Vertigine parossistica benigna.
  • Mioclonie del velo palatino.

Come possiamo vedere, le MPNE sono molte e molto diverse. Spesso ci è capitato di sentire parlare separatamente di qualcuna di esse, ma, per poterne comprendere meglio le cause, dobbiamo sapere che fanno parte di questo gruppo. In generale, possiedono tutte un carattere benigno.

Diagnosi

La diagnosi è un aspetto molto importante delle MPNE, perché, come abbiamo detto, ci consentono di evitare numerosi trattamenti antiepilettici non necessari e molte ansie familiari, che, spesso, nascono in seguito a una diagnosi di epilessia.

Una diagnosi di epilessia provoca spesso molta ansia in famiglia

Per realizzare una buona diagnosi di questi disturbi, è necessario studiare in dettaglio la storia clinica del paziente e osservare con attenzione le manifestazioni parossistiche. A volte, alcuni sintomi complicano la diagnosi differenziale. Questi possono essere, per esempio:

  • L’alterazione del livello di coscienza.
  • I movimenti anomali.
  • La loro comparsa brusca e repentina, senza preavviso.

Spesso, le diagnosi errate sono dovute all’ignoranza di questi disturbi, oppure alla sopravvalutazione di precedenti familiari, per esempio di epilessia o di convulsioni febbrili.

Anche un’esplorazione fisica e neurologica contribuirà a scartare la presenza di altre patologie. A volte è necessario fare ricorso a esami complementari, come l’elettroencefalogramma (EEG). Altri test che possono risultare utili sono, per esempio:

  • Esami cardiaci.
  • Esami psichiatrici.
  • Test di neuroimaging.
  • Esami del sonno.
  • Esami ormonali.

Trattamento

Dopo una diagnosi corretta, il trattamento dipenderà dalla MPNE specifica e dalla causa che ne ha determinato la comparsa. Nella maggior parte dei casi, non è necessario alcun genere di trattamento.

In generale, è sufficiente conoscere il fenomeno che ci troviamo ad affrontare, per poter scartare l’epilessia, eliminare la paura e far ritornare la situazione alla normalità.


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