La sindrome della banda amniotica: cos'è?
La sindrome della banda amniotica è una sindrome rara associata a una serie di problemi al momento della nascita. Si verifica quando una parte del corpo del feto resta impigliato in una fibra che ne arresta lo sviluppo. A causa di questa sindrome vengono danneggiate principalmente le dita, le gambe e le braccia.
Le menomazioni che derivano da questo problema sono di diversa natura, visto che dipendono dalla parte del corpo colpita. Inoltre, questo può essere anche causa di morte fetale, nel caso in cui la banda si impigli a parti più delicate. Ad esempio, può provocare emorragie in caso la pressione venga esercitata dal flusso di sangue in circolo nel cordone ombelicale.
Si tratta di un disturbo che si verifica per puro caso. Non esiste alcun rischio genetico o minaccia associata a una causa precisa. Per questo motivo non è stata individuata un’associazione all’attività della donna gravida.
Non è nemmeno associato a gravidanze precedenti o successive. Ovvero, il fatto che sia successo a questo nascituro non significa che si ripeterà; allo stesso modo, il fatto che non sia successo prima non ci esonera dal rischio.
Sviluppo della sindrome della banda amniotica
Gli specialisti pensano che questo disturbo inizi a svilupparsi all’incirca nei primi 28 giorni dal concepimento. Tuttavia, può presentarsi persino 18 settimane dopo. Si ritiene che quando si verifica all’incirca nei primi 45 giorni, le conseguenze possano essere devastanti.
Invece, più piccolo è il feto, maggiori saranno le probabilità che la banda amniotica colpisca organi vitali. Vale a dire che possono verificarsi difetti nel cranio o negli organi più importanti. Più avanti, i difetti potrebbero essere più circoscritti, visto che il feto diventa un po’ più forte.
Alcuni studi hanno associato la comparsa della sindrome all’amniocentesi. Tuttavia, qualche tempo dopo si è scoperto che questo tipo di lesioni può verificarsi anche senza che questo tipo di procedura abbia luogo.
In alcuni casi il disturbo non è stato diagnosticato con gli ultrasuoni eseguiti alla 21° settimana di gravidanza. A questo proposito, gli specialisti rassicurano sul fatto che non sia possibile determinare la presenza della sindrome della banda amniotica prima della nascita.
Diagnosi
In alcuni casi è semplice individuare l’anomalia con qualsiasi tipo di ultrasuoni. Come abbiamo detto, può manifestarsi in varie tappe della gravidanza, per cui è possibile diagnosticarla anche durante una visita di routine. Resta inteso che la maggior parte dei bambini che sviluppano questo problema nasce senza complicanze.
La maggior parte delle gravidanze in cui si verifica un problema causato dalla banda amniotica giunge al termina in modo normale. Anche in caso di diagnosi di questo problema, potrebbero non insorgere altre malattie.
Il principale problema con la diagnosi della sindrome della banda amniotica è che non è facile distinguerla in un’ecografia. Le bande sono molto sottili, per cui nelle prime 12 settimane non è facile individuarle. Trascorso questo periodo, il medico può iniziare ad avere un sospetto a seguito di esami in cui il danno è osservabile.
In alcuni casi non è sufficiente procedere con gli ultrasuoni per individuarlo. Di conseguenza, in caso di sospetto danno, lo specialista può prescrivere un esame magnetico. Inoltre, può confermare la diagnosi mediante l’esecuzione di un Doppler. Tuttavia, a volte il problema non viene individuato fino alla nascita.
Effetti della sindrome della banda amniotica
Gli effetti possono essere misurati a seconda della parte del corpo interessata. Solitamente, a soffrire le conseguenze di questo disturbo sono le dita, le braccia, le mani o le gambe. In questo caso, la banda si impiglia tra gli arti, causando una deformazione dell’area o persino la totale amputazione.
Può essere causa di palatoschisi o labbro leporino, quando la banda attraversa il viso. Inoltre, è la principale causa di nascita con piede equino. A causa di questa sindrome, possono verificarsi difetti alla nascita associati a malformazioni invalidanti o che sfigurano.
Gli specialisti ritengono che ogni caso sia a sé, in quanto il punto colpito dal disturbo è casuale. Inoltre, la gravità del danno dipende da fattori associati al fase della gestazione e al punto colpito della costrizione.
Alcuni dei casi più comuni sono i seguenti:
- Danno lieve causato dalla comparsa di piaghe semplici, che non impediscono il funzionamento dell’organo.
- Solchi profondi, che necessitano di intervento chirurgico in quanto bloccano la circolazione.
- Costrizione degli arti, in diversi punti. L’impatto è maggiore quando costringe le dita, impedendone il normale sviluppo.
- Amputazione congenita, causata da insufficienza di afflusso di sangue verso gli arti amputati. Quando il bambino nasce, ha perso gran parte del corpo in fase di formazione.
- Fusione delle parti lesionate che dà come risultato disturbi come la sindattilia, ovvero la presenza di un numero di dita inferiore al normale.
- Distrofia delle unghie.
E per concludere:
- Sottosviluppo di uno degli arti, con conseguente discrepanza a lungo termine.
- Contrattura delle articolazioni a causa della pressione della banda sul nervo.
- Encefalocele.
- Acrania, , ovvero la mancata crescita delle ossa del cranio.
- Anencefalia, che avviene in mancanza di sviluppo cerebrale.
- Lussazione delle anche.
- Formazione di finte articolazioni, conosciuto anche come pseudoartrosi.