Famiglia disfunzionale: come nuoce allo sviluppo?

Una famiglia disfunzionale fa sentire i bambini inadeguati e incapaci. Queste ferite emotive hanno una grande ripercussione sulla vita adulta. 
Famiglia disfunzionale: come nuoce allo sviluppo?
Elena Sanz Martín

Scritto e verificato lo psicologo Elena Sanz Martín.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

Quando decidiamo di diventare genitori, sappiamo che dovremo impegnarci a crescere esseri umani emotivamente sani. Crescere in una famiglia disfunzionale arreca serie conseguenze per quanto riguarda la personalità e la qualità di vita di una persona.

La società attuale è caratterizzata da fretta e stress. Molte volte i genitori agiscono inserendo il pilota automatico per poter soddisfare tutti gli impegni nei vari ambiti della loro vita. Tuttavia, è indispensabile educare i figli con consapevolezza e non rendere le nostre azioni conseguenza dell’automatismo.

Non offrire ai bambini l’affetto, il rispetto e la sicurezza necessari avrà un grande impatto negativo nella loro felicità e nelle loro relazioni durante tutta la loro vita.

Famiglia disfunzionale

Gli ambienti familiari disfunzionali ostacolano lo sviluppo personale dei loro membri. Si stabiliscono una serie di modelli comportamentali che finiscono per minare la fiducia dei bambini in se stessi.

Questi piccoli impareranno a sentirsi inadeguati e incapaci. Ma si sentiranno anche legati al loro nucleo familiare in modo malsano. Il vincolo che si stabilisce è basato sull’ansia e la colpa, e per il bambino sarà estremamente difficile lasciare la sua famiglia ed essere indipendente, in quanto sentirà che senza i suoi cari non sarà in grado di avanzare. Le due condotte principali che caratterizzano una famiglia invalidante sono l’eccessiva protezione e la cattiva gestione emotiva.

Genitori che discutono davanti al figlio annoiato

Eccessiva protezione

Un’eccessiva protezione sorge dal desiderio di tenere il bambino al riparo da qualsiasi potenziale pericolo o sofferenza. I genitori percepiscono il mondo come un luogo pieno di minacce per i propri figli e cercano di giocare d’anticipo ed evitare loro qualsiasi problema. Evitano anche di dare loro qualsivoglia responsabilità, poiché “soffrirà quando sarà grande”.

Condotte del genere, nonostante le buone intenzioni alla base, mandano al bambino il messaggio indiretto che non è capace di badare a se stesso. Lo convincono che non è in grado di affrontare le situazioni della vita e lo inducono a vedersi come un essere di scarso valore.

Senza volere, invalidano la sua persona e le sue capacità. E quando questo bambino deve affrontare difficoltà di vitale importanza, si troverà sprovvisto di risorse e senza l’autostima necessaria per uscirne a testa alta. Proverà una forte ansia e dipenderà eccessivamente dai suoi genitori, anche in età adulta.

Cattiva gestione emotiva

Sull’altra faccia della medaglia troviamo quei genitori che non sanno gestire in modo adeguato le loro emozioni né quelle dei loro figli. Di solito sono persone che non entrano in contatto con i propri sentimenti e, dunque, che hanno grosse difficoltà a riconoscerli, regolarli ed esprimerli.

In questi contesti è estremamente difficile trasmettere messaggi positivi, infatti la comunicazione familiare è caratterizzata da critiche o indifferenza. In questo modo, quando il bambino esprime un’emozione, i genitori intraprendono due percorsi: ignorarla, minimizzarla, privarla di valore e importanza, o reagire a essa con rimproveri e fastidio.

In entrambi i casi, il bambino riceve il messaggio che i suoi sentimenti non sono degni di essere trattati con attenzione e rispetto. Capisce che non riceverà comprensione quando esprime il suo dolore o il suo malessere, e che, al contrario, troverà rifiuto.

Genitori che rimproverano la figlia perché sono una famiglia disfunzionale

Com’è facile intuire, i bambini che crescono all’insegna di queste dinamiche familiari sviluppano la tendenza a inibire del tutto le loro emozioni oppure a esprimerle in modo estremo.

La dipendenza dalla famiglia disfunzionale

La conclusione comune ai metodi educativi esposti è la dipendenza dei figli nei confronti dei genitori e dell’ambiente familiare. Sia il bambino che è cresciuto sentendosi dire che fa sempre tutto male, sia il bambino a cui non è stato detto, ma che non ha avuto la possibilità di agire perché ritenuto incapace, condividono lo stesso destino.

Con il passare degli anni, questi bambini troveranno serie difficoltà a stabilire relazioni sane, sviluppando la tendenza alla dipendenza emotiva, nel primo caso, e a evitare l’intimità nel secondo.

D’altro canto, si sentiranno estremamente legati al loro nucleo familiare, fino al punto di vedere limitata la loro individualità. L’idea di affrontare la vita senza i loro cari sembrerà loro terribile, inoltre la famiglia alimenta questo attaccamento poiché, in molte occasioni, questi genitori trovano nei loro figli il pretesto per non affrontare i propri problemi.

Alla luce di ciò, è indispensabile impegnarci al massimo al fine di educare bambini emotivamente sani e autonomi. Rispettare i loro sentimenti, capirli e dare essi valori è il primo passo per forgiare la loro autostima.


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