Sfogarsi dopo il parto: ecco perché è importante liberare le emozioni

Ogni donna che ha avuto un'esperienza di parto difficile dovrebbe essere ascoltata con rispetto e attenzione. Questo è il primo passo per lo sfogo post-parto.
Sfogarsi dopo il parto: ecco perché è importante liberare le emozioni
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

Sfogarsi dopo il parto è estremamente necessario per ottenere un pieno recupero. Soprattutto se il parto è stata un’esperienza molto traumatica, sia fisicamente che emotivamente. Gli esami ginecologici, il fatto di essere stata svestita circondata da estranei, di trovarsi su una barella… sono esperienze che possono provocare un certo tipo di stress emotivo.

Sebbene il numero di centri sanitari che hanno deciso di migliorare le loro linee guida, i processi e le cure per le donne sia aumentato, ci sono ancora molti casi di violenza ostetrica e relativi abusi che non facilitano il processo di recupero per le donne dopo il parto. In questo articolo, vedremo perché è importante sfogarsi dopo il parto e liberare le proprie emozioni negative.

Sfogarsi dopo il parto fa bene

Sfogarsi dopo il parto non è facile, ma è benefico. Consiste nel mettere in relazione l’esperienza vissuta, le paure di quel momento e quelle attuali, nonché tutte quelle che possono generare disagio o malessere.  Nonostante non si abbia voglia di rivivere quell’esperienza, è necessario sfogarsi per guarire e andare avanti.

Non è facile parlarne. Inoltre, per molte donne non è solo doloroso ma anche umiliante. La cosa principale è sapere che, non importa quanto difficile, complessa e dolorosa possa essere stata l’esperienza: ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltarvi e ricordarvi che la vita non si riduce a quel momento.

Potete sempre contare su una mano, che sia da parte di un membro della famiglia, un amico o uno specialista in psicologia.

Nonostante il freddo, ostile o cattivo trattamento che possiate aver ricevuto in ospedale, la vita continua e ogni donna è in grado di andare avanti se riesce a esprimere le sue emozioni e si prende cura di loro. Solo allora sarà possibile raggiungere uno sfogo post-parto che sia davvero liberatorio.

Va tenuto presente che, nonostante abbiate avuto una brutta esperienza, non tutti i centri sanitari sono cattivi, né lo sono tutti i medici. Ci sono anche professionisti della salute molto empatici, che si preoccupano del benessere dei loro pazienti.

Sfogo post-parto


Esprimere i propri sentimenti è positivo e necessario

Raccontare ad alta voce ciò che è stato vissuto è essenziale per recuperare il benessere emotivo. È essenziale che tutte le donne possano commentare, piangere, analizzare le proprie paure e preoccupazioni ad alta voce per guarire e andare avanti. Per questo, l’ideale sarebbe affidarsi ad uno psicoterapeuta.

In questo senso, lo sfogo post-parto è una necessità, ma anche uno strumento in grado di dare un contributo positivo alla vita di una donna. Pertanto, deve essere normalizzato nella società. Inoltre, solo perché una madre non osa manifestare lo sfogo post-parto non significa che non ne abbia bisogno.

Durante il processo di guarigione, una donna deve tener conto del fatto che il parto è un’esperienza per la quale non si può mai essere preparati al 100%. Infatti, possono sorgere molteplici situazioni di fronte alle quali vi sentirete disorientate.  A ciò si aggiunge il fatto che se il trattamento del personale sanitario non è stato umano, l’esperienza potrebbe non essere stata affatto positiva.

maternity blues madre depressa dopo il parto

Per non prolungare il trauma, è importante non tacere. In effetti, sarà molto più utile condividere l’esperienza con altre madri, familiari o amici. Oppure piangere e sfogare il dolore sofferto, ma anche la rabbia, l’impotenza, piuttosto che rimanere in silenzio e fingere che non sia successo niente.

Ogni situazione che potrebbe aver causato un danno emotivo deve essere espressa in modo che smetta di causare sofferenza e consenta alla donna di andare avanti.

Dobbiamo difendere la necessità di un adeguato protocollo sanitario e di personale emotivamente intelligente, in modo da non prolungare la sofferenza o la depressione post-parto.


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