Ecografia in gravidanza: quali informazioni ci fornisce?

Durante la gravidanza bisogna sottoporsi a numerosi esami medici. Quali informazioni ci fornisce ogni ecografia?
Ecografia in gravidanza: quali informazioni ci fornisce?
María Belén Del Río

Revisionato e approvato da la dottoressa María Belén Del Río.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

L’ecografia in gravidanza rappresenta uno degli esami medici per eccellenza e consente di controllare l’evoluzione del processo e la crescita del feto. L’ecografia è un esame che ci offre immagini realizzate mediante ultrasuoni, che a loro volta ci permettono di visualizzare le strutture interne.

Le ecografie ostetriche forniscono informazioni sugli organi sessuali femminili (utero, tube di Falloppio e ovaie), strutture vicine (vescica) e, naturalmente, in caso di gravidanza, sul feto e ciò che lo circonda (sacco gestazionale, liquido amniotico, cordone ombelicale…).

Sono prove non invasive: non comportano dolore e non sono fonte di rischio, né per la madre né per il bebè. Durante la gravidanza, di solito, vengono realizzate tre ecografie di controllo. Ogni ecografia viene portata a termine in un trimestre di gestazione e fornisce informazioni differenti.

Ecografia del primo trimestre

Generalmente viene realizzata intorno alle 12 settimane di gravidanza (tra l’11a e la 13a) e fornisce informazioni fondamentali sulla prima fase della gestazione.

  • Numero di embrioni. Indica se la gravidanza è singola o gemellare.
  • Presenza di battito cardiaco fetale. Presente, generalmente, a partire dalla sesta settimana di gestazione.
  • Età gestazionale e lunghezza dell’embrione. Consente di verificare se le settimane di gravidanza corrispondono a quelle calcolate in base alla data dell’ultima mestruazione.
  • Morfologia dell’embrione. Verifica che quest’ultimo presenti la forma adeguata alla fase in cui si trova la gestazione.
  • Misura della translucenza nucale, per eliminare l’eventuale presenza di cromosomopatie (si tratta di un marcatore nella diagnosi prenatale non invasiva).
  • Controllo dell’utero e delle ovaie.

Questa ecografia è una delle più emozionanti per la madre, perché, permettendo di visualizzare l’embrione, consente di verificare con i propri occhi lo stato di gravidanza.

esecuzione di un'ecografia

Ecografia del secondo trimestre

Viene realizzata intorno alla 20a settimana di gravidanza (tra la 18a e la 21a). È nota anche come “ecografia morfologica”, perché il suo obiettivo principale è quello di valutare il corretto sviluppo degli organi e degli apparati fetali. Consente di identificare eventuali anomalie strutturali nel feto e marcatori di cromosomopatie.

  • Conferma il numero di feti e la loro vitalità.
  • Esplora la placenta (localizzazione, caratteristiche, numero di vasi del cordone ombelicale…).
  • Misura la quantità di liquido amniotico presente.
  • Valuta la crescita fetale in base a diversi parametri: misure della testa, dell’addome e del femore.
  • Studia in maniera esaustiva l’anatomia fetale. È per questa ragione che la durata di questa ecografia è superiore a quella di tutte le altre.
  • Svela il sesso del feto.
  • Controlla l’utero e le ovaie.

Grazie a questa ecografia veniamo a sapere qual è il sesso del bebè, anche se ci sono molti genitori che preferiscono evitare di conoscerlo fino al momento del parto.

Ecografia del terzo trimestre

Viene realizzata tra la 32a e la 36a settimana di gravidanza.

  • Valuta la vitalità del feto e la sua posizione all’interno dell’utero.
  • Controlla la crescita fetale attraverso le stesse misurazioni effettuate nell’ecografia del secondo trimestre. Queste misurazioni sono molto importanti in caso di ritardo di crescita intrauterina (IUGR, dall’inglese IntraUterine Growth Restriction) o macrosomia fetale.
  • Localizza la placenta.
  • Calcola il volume di liquido amniotico: quantità normale, eccesso (polidramnios) o produzione ridotta (oligoidramnios).
  • Se necessario, studia la circolazione feto-placentare (ecoDoppler).

Queste sono le ecografie minime raccomandate che consentono di portare a compimento con maggior tranquillità la gravidanza. Potrebbe però essere necessario portare a termine ulteriori prove ecografiche in caso di alterazioni a carico della crescita fetale, della quantità di liquido amniotico o delle caratteristiche della placenta.

Le ecografie durante la gravidanza, insieme alle analisi del sangue, permettono di controllare la corretta evoluzione della gestazione e di identificare qualunque anomalia che possa presentarsi. È molto importante seguire le raccomandazioni dei professionisti sanitari che vi accompagneranno durante tutto il processo della gravidanza e rivolgervi a loro di fronte a qualunque dubbio possa sorgere.

esame di controllo in gravidanza

Altre ecografie da fare durante la gravidanza

  • Esame Doppler fetale. Consente di valutare la circolazione sanguigna esistente tra il bebè e la placenta, che ha il compito di occuparsi della sua nutrizione e ossigenazione. Nel caso in cui si presenti una qualche alterazione, si renderanno necessari dei controlli più specifici della crescita fetale.
  • Esame Doppler delle arterie uterine. Questa prova serve a osservare le resistenza che le arterie uterine materne presentano alla circolazione del sangue. Questo valore può risultare alterato in casi di IUGR o di ipertensione materna in gravidanza (preeclampsia).
  • Neurosonografia. Attraverso questo esame vengono studiati il cervello e il midollo spinale del feto. Il suo impiego viene richiesto in casi di dubbi molto seri.
  • Misurazione della lunghezza cervicale. Questa ecografia viene realizzata per via vaginale e permette di stimare la lunghezza del collo dell’utero. È indicata per donne con precedenti di parti prematuri (prima della 37a settimana di gravidanza).
  • Ecografie 4D e 5D. Il mercato offre una vasta possibilità di scelta. Queste ecografie consentono di vedere il bebè quasi come se si trattasse di una fotografia. Possono essere realizzate su richiesta medica, ma, di solito, vengono svolte per poter vedere il bebè con molta più nitidezza e precisione.

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  • Castán Mateo, S., Tobajas, JJ. (2013). Obstetricia para matronas: guía práctica. Madrid: Médica Panamericana.
  • Espinilla Sanz, B., Tomé Blanco, E., Sadornil Vicario, M., Albillos Alonso, L. (2016). Manual de obstetricia para matronas. 2nd ed. Valladolid: DIFÁCIL.

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