Quando portare i bambini agli eventi culturali?

Scoprite quando è il momento di portare i vostri figli agli eventi culturali, valutando se sono adatti alla loro età e se sono realmente utili.
Quando portare i bambini agli eventi culturali?
Pedro González Núñez

Scritto e verificato l'educatore infantile Pedro González Núñez.

Ultimo aggiornamento: 01 febbraio, 2023

Permettete al bambino di annoiarsi a un’uscita culturale e in questo senso potreste perderlo per sempre. Ecco perché è fondamentale capire quando portare i bambini agli eventi culturali, cioè quando possono godere dell’arte.

Per arte intendiamo le diverse espressioni legate alla cultura. Non solo esposizioni di quadri e sculture, ma anche fiere del libro e presentazioni letterarie, viaggi alla scoperta della storia o delle bellezze architettoniche, teatro, musica e attività varie.

Affinché l’evento sia godibile, deve essere adatto all’età del bambino; in alternativa, occorre adattarlo con attività che possano essere attrattive, divertenti, emozionanti o addirittura ispiratrici.

Quando portare i bambini ad eventi culturali?

Potrà sembrare strano, ma il momento di portare il bambino agli eventi culturali – cominciando dagli spettacoli con i burattini, il circo o il teatro sempre adatti alla sua età – arriva presto, già verso i due anni.

Quando portare i bambini agli eventi culturali, bambini e forme d'arte

Così sostiene uno studio condotto dall’UOC, Università della Catalogna. Secondo i ricercatori, questo tipo di evento offre molti benefici al bambino, ma non prima di questa età.

È necessario che gli spettacoli siano adattati alle sue possibilità. Un bambino di due anni, ricordiamolo, ha una capacità di attenzione e concentrazione molto limitata. Questo significa che può perdere velocemente interesse verso ciò che vede e sente se il contenuto non è pensato o organizzato in modo allettante per la sua età.

Gli spettacoli devono essere preparati tenendo conto dell’attenzione uditiva e visiva del bambino. Questo aspetto è cruciale, oltre alla durata dell’evento che non dovrà superare i tre quarti d’ora. La musica deve essere vivace e ritmica, i personaggi colorati e vistosi in modo che il bambino non perda interesse o si annoi.

Fattori da considerare:

Secondo la psicologa Mireia Cabrero, ricercatrice presso l’UOC e coautrice del suddetto studio, nel pianificare una visita o evento culturale è importante tenere conto di alcune regole o restrizioni.

La prima regola riguarda la natura dello spettacolo o dell’evento. Se sono previsti personaggi fastidiosi, molesti o che possono impaurire, è meglio evitarlo. Uno stimolo di questo tipo potrebbe, infatti, agire in modo negativo sul sistema nervoso del bambino.

Il momento per usufruire della cultura è, in generale, sempre buono, di qualunque tipo sia. È importante, però, che l’attività sia in linea con l’età del bambino e con caratteristiche consone e adeguate alla fase di sviluppo che sta attraversando.

Bambino lattante con baffi finti

Spettacoli per i bambini

Da qualche anno si dedica maggiore attenzione all’allestimento di spettacoli mirati a un’utenza con necessità specifiche. In particolare il focus è la stimolazione dei più piccoli.

Lo studio condotto dall’università catalana avverte, tuttavia, che l’utilità di questo tipo di eventi culturali è relativa. La stimolazione uditiva e visiva offerta da questi spettacoli può essere facilmente ottenuta in casa, senza difficoltà e a costo zero. In definitiva, secondo i ricercatori dell’UOC, questi spettacoli non sono essenziali per lo sviluppo del bebè.

Non sono, tuttavia, necessariamente negativi. Tutto dipende dalle abitudini culturali dei genitori. È probabile, inoltre, che a una certa età sia il bambino stesso a sviluppare interesse nei confronti di questi eventi.Può essere, quindi, un modo per coinvolgere e attrarre da subito i bambini verso la cultura. Un modo motivante per stimolare la loro curiosità.

In definitiva: come capire quando portare i bambini agli eventi culturali? Usando il buon senso e scegliendo buone attività che accendano le emozioni e l’interesse.


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