Mio figlio vuole stare continuamente in braccio

Mio figlio vuole stare continuamente in braccio
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Stare continuamente in braccio a mamma, papà, o a qualche altro membro della famiglia è uno dei “passatempi” preferiti dai neonati. Nel presente articolo vi aiuteremo a capire come nasce questa passione e vi forniremo alcuni consigli che potrebbero esservi utili.

Come nasce il desiderio di voler stare continuamente in braccio

Il desiderio di stare in braccio è proprio di ogni essere umano. Siamo creature che, per crescere, hanno bisogno di affetto. Per questo motivo, siamo alla continua ricerca di amore, come se si trattasse di un fertilizzante. Così possiamo crescere ed essere felici.

Il neonato si lega alla persona che lo nutre e che gli canta la ninna nanna, lo addormenta, gli cambia il pannolino e gli fa il bagnetto. Non c’è da stupirsi se si sente più a suo agio con questa persona – spesso la mamma – che con altri.

D’altro canto, un bambino piccolo non ama stare solo. La solitudine lo fa sentire indifeso. Al contrario, la compagnia e l’essere tenuto in braccio lo tranquillizzano e gli donano sicurezza.

Un neonato deve poter contare sull’appoggio affettivo per crescere dal punto di vista emotivo e riuscire a sviluppare la propria autostima fin dai primi mesi di vita.

Molti genitori pensano che il piccolo che desidera stare continuamente in braccio sia viziato, soprattutto quando comincia ad agitarsi e a piangere quando viene messo nella culla. In realtà, bisogna sapere che l’affetto e il contatto pelle a pelle sono fondamentali nelle prime settimane, più che in qualsiasi altro momento.

A che punto questo bisogno diventa dannoso?

contatto pelle a pelle tra mamma e neonato

Stare in braccio non è mai dannoso per un bambino, anzi come abbiamo detto lo fa sentire sicuro e protetto. A mano a mano che cresce ha bisogno di sviluppare una sua indipendenza. Non è tuttavia il caso dei neonati, che sono completamente dipendenti dalle cure dei genitori.

Alcuni neonati vogliono stare in braccio solo con la mamma e iniziano a piangere disperatamente se li prende qualcun altro o se vengono messi nel lettino.

Questo desiderio, anche se normale, puo diventare complicato da gestire per la mamma, che magari deve andare a lavorare, ha qualcosa da fare o vuole semplicemente riposarsi un poco.

 

Come bisogna comportarsi?

Papà che tiene in braccio un neonato

Vorremmo ribadire che al neonato non deve mancare mai l’affetto. Bisogna tenerlo in braccio, coccolarlo, baciarlo, fargli le carezze e giocare con lui. In pratica, occuparsene in tutti i modi. Ma nel caso in cui la sua voglia di stare in braccio diventi troppo difficile da gestire, ci sono alcuni modi per intervenire.

Di seguito, vi elenchiamo alcuni consigli per aiutarvi in questi momenti.

Passare momenti piacevoli con altre persone.

La mamma deve smettere di essere il centro dell’attenzione del figlio. Il neonato può cominciare a capirlo solo passando momenti piacevoli insieme ad altre persone, che siano membri della famiglia o amici.

Il nonno, ad esempio, potrebbe giocare con il bambino di mattina. Poi, lo zio potrebbe portarlo a fare una passeggiata il pomeriggio e la cugina dargli la pappa che preferisce. Così, poco a poco, la mamma non sarà più costantemente al centro dei pensieri del piccolo.

La stimolazione dello sviluppo

I neonati hanno sempre un forte interesse verso l’apprendimento. Per aiutarli nel processo di sviluppo, potete metterli a terra in modo che rafforzino il loro corpicino, oppure potete farli giocare con oggetti che permettano loro di fare nuove esperienze. In questa maniera, riusciranno a distaccarsi da quelle braccia che fino a poco prima erano indispensabili.

Come sempre, questo tipo di attività deve essere svolto, in maniera alternata, dalla mamma e dagli altri membri della famiglia.


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