Sindrome di Tourette: ecco quello che bisogna sapere

La sindrome di Tourette è un disturbo che colpisce bambini e adolescenti. I sintomi più comuni sono i tic motori e vocali.
Sindrome di Tourette: ecco quello che bisogna sapere
Elena Sanz Martín

Scritto e verificato lo psicologo Elena Sanz Martín.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

La sindrome di Tourette è un disturbo che compare durante l’infanzia e si manifesta con tic motori e verbali. Il segno più evidente è la produzione di movimenti o suoni improvvisi, ripetitivi e incontrollati che possono abbassare la qualità della vita. Si tratta di una patologia di cui alcune persone hanno un’immagine sbagliata, complice il mondo del cinema.

Viene di solito descritta come quella condizione che induce a emettere parolacce, offese o commenti inappropriati (coprolalia) o gesti osceni involontari (coproprassia). In realtà, si tratta di manifestazioni poco frequenti nella sindrome di Tourette.

Che cos’è la sindrome di Tourette?

È un disturbo neurologico che esordisce durante l’infanzia o l’adolescenza, prima dei 18 anni di età. In genere si presenta tra i 5 e i 9 anni, e una delle sue prime manifestazioni sono i tic facciali come lo sbattere incontrollato delle palpebre o l’arricciare il naso. I tic cambiano nel tempo, come intensità e frequenza, con periodi di remissione e acutizzazione. Tra i più comuni:

  • Tic motori: movimenti repentini, ripetitivi e incontrollati in diverse parti del corpo.
  • Tic vocali: emissione involontaria di suoni o parole brevi e intermittenti.
Bambino iperattivo che grida

I tic, sia motori che verbali, possono essere di tipo semplice o complesso.

  • Semplici: rientrano in questo gruppo quelli che coinvolgono un solo gruppo muscolare: sbattere le palpebre, alzare le spalle, schiarire la gola o emettere grugniti.
  • Complessi: coinvolgono più gruppi muscolari. Ad esempio, tra i tic motori, movimenti come saltare, girare, toccare ripetutamente una parte del corpo. Tra i tic vocali è tipica la ripetizione di parole, proprie o degli altri (ecolalia) o dire parolacce.

Tutti questi movimenti o espressioni sono involontari e incontrollati per il bambino e sono spesso preceduti da impulsi premonitori (ad esempio un prurito simile a quello che precede lo starnuto) che si alleviano solo alla comparsa del tic. Con grande sforzo, alcuni bambini possono sopprimere temporaneamente i tic, ma quando la tensione si accumula, essi compaiono nuovamente.

Dati da considerare

Una percentuale che oscilla tra lo 0,4 e il 3,8% dei minori è colpita da questa sindrome. Si pensa che nelle cause confluiscano fattori genetici e ambientali. Predilige, inoltre, i maschi, in un rapporto di 3:1.

La sindrome di Tourette viene messa in relazione con altre condizioni come la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), i disturbi comportamentali e ossessivo compulsivi, l’ansia e la depressione.

Fortunatamente tende a regredire con l’età. Sono rari i casi in cui la gravità si mantiene alta dopo l’adolescenza. Può esservi, invece, un aggravamento dei sintomi nei periodi in cui il bambino è particolarmente stanco, stressato oppure è malato.

Bambino con giocattolo di legno e madre

La sindrome di Tourette non influisce sull’intelligenza del bambino o sulla salute, al di là del disagio che deriva dagli stessi tic. Spesso il comportamento del bambino viene frainteso, cosa che lo può far sentire ansioso o imbarazzato. È quindi fondamentale che le persone che gravitano nel suo ambiente siano informate e comprensive.

Infine occorre ricordare che non sempre i tic descritti sono indicatori di questo disturbo. Al contrario, i tic sono un fenomeno abbastanza frequente durante l’infanzia; in generale, sono transitori e si risolvono senza complicazioni. La sindrome di Tourette è, in effetti, una malattia poco comune e ancora più rari i casi con sintomi gravi.

Trattamento della sindrome di Tourette

Sono disponibili diversi farmaci per combattere la Tourette, a seconda del caso specifico. Si tratta, tuttavia, di medicinali che possono causare effetti secondari importanti. Se i tic non sono invalidanti, quindi, è preferibile non utilizzarli.

Rispetto al trattamento psicologico, la tecnica di inversione delle abitudini si è dimostrata efficace nel ridurre i sintomi. Anche le tecniche di rilassamento possono essere d’aiuto, così come il trattamento di altre condizioni associate eventualmente presenti come l’ADHD o il DOC.


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  • Gonzálvez, M. T. (2016). Tratamiento cognitivo-conductual de un niño con Síndrome de Tourette. Revista de Psicología Clínica con Niños y Adolescentes3(1), 25-30.
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